Reperti

Iscrizione di Maximus

In un ovile non distante dall’area delle basiliche di Columbaris, fu individuata una lastra in marmo lunga cm 191, suddivisa in quattro frammenti con un testo iscritto (fig. 1).

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Fig. 1 - Iscrizione di Maximo nell’Antiquarium Arborense (foto di C. Cocco).


Venne trafugata dalla basilica cimiteriale posta a Nord dell’area e in origine era la tabula epigraphica collocata da Silbanos sulla copertura del sarcofago del padre Maximus, morto all'età di cinquant'anni. Il testo tradotto riporta: «A Massimo in buona memoria che visse bene più o meno cinquant’anni. Suo figlio pose questa lastra. (Riposa) in pace. Silvano», caratterizzato da lettere di altezze differenti in base alle righe in cui si dispongono (fig. 2).

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Fig. 2 - Rappresentazione grafica della lastra ricomposta (da MASTINO 1984, fig. 29).


L’epigrafe viene datata al V secolo d.C. e secondo le testimonianze proverrebbe dalla tomba 20 nell’ambiente D della basilica cimiteriale (fig. 3).

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Fig. 3 - Basilica cimiteriale con l’indicazione dell’ambiente D (da MASTINO 1984 p. 98, fig. 23).


Accanto al testo, vi sono tre simboli cari all'iconografia cristiana dei primi secoli: tre monogrammi cristologici, simboli costituiti dalle lettere dell’alfabeto greco Chi (X) e Ro (P) a formare il nome di Cristo (fig. 4), una colomba con un ramoscello d'ulivo nel becco (fig. 4) e una grande nave (fig. 4). La colomba è il simbolo dell’anima del defunto che trova la pace dopo la morte. Infine, la nave rappresenta sia il percorso del defunto nell’aldilà, sia la Chiesa che, guidata da Cristo, conduce alla salvezza.

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Fig. 4 - Dettaglio del monogramma cristologico, colomba, nave oneraria (foto di F. Collu).

 

Bibliografia

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