Reperti osteologici animali
Negli strati accumulati per il probabile abbandono di alcune aree del quartiere di Sant’Eulalia durante il VI secolo è stato rinvenuto un numero imponente di resti faunistici, riferibili a resti di pasto.
Le analisi eseguite sui frammenti osteologici hanno accertato la presenza e il consumo di animali da allevamento, quali ovi-caprini (maggiormente attestati - fig. 2), bovidi (fig. 1), equidi, suini e galline (fig. 3); inoltre sono stati rinvenuti in quantità estremamente minore i resti di selvaggina e malacologici.
In quest’ultimo gruppo si annovera la presenza consistente di gusci di ostrea edulis, l’ostrica (fig. 4), attestanti lo stretto rapporto con il mare.
Dalle analisi eseguite è stato possibile determinare specie, età e alimentazione degli animali e desumere il rapporto sviluppatosi in epoca tardoantica fra questi e l’uomo.
Lo studio delle superfici ossee ha consentito di inquadrare i reperti risultanti in due grandi gruppi: scarti di macellazione e frammenti a scopo artigianale. L’osso animale è infatti attestato a Sant’Eulalia anche come materiale per la creazione di oggetti d’uso comune, come aghi crinali e pedine da gioco.
Bibliografia
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