Tomba a cassone con pittura
Nella porzione orientale della città di Cagliari sorge l'area archeologica di San Saturnino, in una zona che nell'antichità risultava fuori dal perimetro urbano ed era inserita nella necropoli che si estendeva ad est della città, dall'odierno viale Regina Margherita fino al colle di Bonaria. In essa si trovano le testimonianze superstiti della necropoli e della basilica dedicata al martire Saturnino.
Nel settore nord-occidentale della necropoli si trova, purtroppo in cattivo stato di conservazione, una tomba a “cassone” (figg. 1-2), cioè costituita da una cassa in calcare rifasciata da laterizi, intonacata e decorata con un motivo a fiori sul lato breve e la parte inferiore di un pavone sul tratto conservato del lato lungo, delimitati da una fascia rossa. Di difficile datazione, potrebbe risalire al più tardi al V-VI secolo. Il degrado dello stato attuale è dovuto alla presenza di una falda acquifera nel sottosuolo, che determina un graduale cedimento del terreno e delle strutture. La presenza dell’immagine del pavone consente di immaginare che i proprietari professassero la religione cristiana (figg. 3-4). Il pavone, infatti, per i cristiani era il simbolo della resurrezione e della vita eterna (le piume di questo animale cadono in autunno e rinascono in primavera).
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