Basilica di San Saturnino
- Età Paleocristiana - Età Medievale, IV-VII secolo d.C.
L'area archeologica di San Saturnino si trova nella parte orientale della città di Cagliari, zona che nell'antichità risultava fuori dal perimetro urbano ed era inserita nella necropoli che si estendeva ad est della città, dall'odierno viale Regina Margherita fino al colle di Bonaria. Qui sono ancora visibili le testimonianze superstiti della necropoli e la basilica dedicata al martire Saturnino (fig. 1).
La struttura più antica finora riconosciuta nell'area è una costruzione quadrangolare, la cui funzione non è ancora chiara, presente nel settore sud-est della necropoli. Inoltre, sotto le fondazioni del braccio settentrionale della chiesa è stato rinvenuto un tratto di muro a bugnato in opera isodoma, datato al IV-III secolo a.C. o ad età tardorepubblicana. Attorno all'edificio di culto sono visibili sepolture e resti degli edifici funerari appartenenti sia alla fase romana sia alla fase tardoantica: la necropoli alternava spazi aperti, con tombe di varia tipologia (a fossa, a cupa, sarcofagi interrati; fig. 2) ad edifici funerari di varie dimensioni, realizzati in conci di calcare e laterizi, talvolta pavimentati a mosaico (fig. 3); al loro interno si disponevano le sepolture, soprattutto fosse rivestite di laterizi e/o pietrame di piccola pezzatura, coperte da embrici o lastre disposte di piatto o più raramente alla cappuccina. Sfugge ancora la ricostruzione della viabilità interna, alla quale è connesso l'orientamento degli edifici.
I resti di alcuni mausolei sono inoltre conservati sotto la vicina chiesa di S. Lucifero, sorta nel Seicento in seguito alle ricerche dei corpi santi e alla scoperta della presunta tomba del vescovo cagliaritano Lucifero, difensore dell'ortodossia e intransigente oppositore degli ariani, vissuto nel IV secolo: si tratta di un complesso composto originariamente da tre ambienti funerari noti come “chiese sotterranee” o sacelli di S. Lussorio, di Rude e di S. Lucifero (fig. 4). Le cronache seicentesche permettono di risalire alla loro forma originaria, costituita da un piccolo ambiente quadrangolare connesso ad un’aula rettangolare, con volta retta da pilastri e arcosoli alle pareti, che ospitavano più sepolture sovrapposte, mentre altre erano disposte a più livelli nel pavimento e segnalate da iscrizioni anche musive. Rimangono visibili la 2a chiesa per intero (fig. 5) - la cui volta a botte ribassata risale al Seicento e il pavimento agli anni '50 del XX secolo - il corridoio d’accesso alla 1a (interrata sotto l'ex Istituto Tecnico), mentre della 3a, profondamente rimaneggiata, si può ipotizzare che fosse in corrispondenza del presbiterio della chiesa attuale.
Nella necropoli, probabilmente all'inizio del IV secolo, fu deposto Saturnino, secondo le fonti in una “piccola cripta”, forse riconducibile ad una grande abside rinvenuta nell'area settentrionale (fig. 6); in essa alcuni studiosi riconoscono la “basilica” vista da Fulgenzio, vescovo di Ruspe in esilio a Cagliari nella prima metà del VI secolo.
La chiesa attualmente visibile è il risultato di modifiche, ristrutturazioni e disfacimenti avvenuti nel corso dei secoli: il primo impianto è riconducibile all'Età Bizantina, fra la seconda metà del VI e gli inizi del VII secolo, con il corpo cupolato (fig. 7), pianta a croce e bracci a tre navate, di cui rimangono il dado centrale e residui dell'abside a scarsella quadrangolare.
La cupola è raccordata tramite scuffie a mezza crociera al vano quadrato, definito da archi a pieno centro che scaricano su pilastri con colonne alveolate in marmo rosso (fig. 8). La costruzione muta profondamente l'assetto della necropoli, che continua ad essere in uso, con l'abbattimento degli ambienti funerari precedenti presenti nell'area individuata per la sua edificazione e il livellamento delle quote con i materiali della demolizione stessa, utilizzati anche nelle murature della chiesa.
Nuove sepolture vanno a inserirsi nell’ambiente così creato, la cui posizione è condizionata dalla trasformazione dell'area: mentre le tombe tardoromane si orientano in base agli edifici che le contengono, quelle bizantine e altomedievali che si trovano in spazi aperti sono orientate ovest-est e si dispongono in relazione al corpo cupolato, al quale talvolta si addossano.
Durante l'età giudicale, come dimostrano alcuni documenti della cancelleria cagliaritana, la chiesa fu donata dal giudice ai monaci di S. Vittore di Marsiglia i quali, tra il 1089 e il 1119, la ristrutturarono secondo modelli protoromanici, mantenendo il corpo centrale cupolato e ricostruendo i quattro bracci, di cui rimane integro solo quello orientale, trinavato e sul quale fu forse portata l'abside principale, con paramento in calcare e accenni di bicromia nell'abside, navata mediana con volta a botte e navatelle con volte a crociera (figg. 9-10). Le maestranze provenzali utilizzarono numerosi materiali di spoglio quali capitelli, colonne, frammenti architettonici, iscrizioni e cippi funerari. Tutte le sepolture e i contesti di età altomedievale furono a loro volta obliterati dai livelli pavimentali di età vittorina.
Nel Seicento, in parte già fatiscente, l'area interna ed esterna alla chiesa fu sconvolta dalle ricerche dei corpi santi, in seguito alle quali fu realizzata una cripta lungo l'asse longitudinale della basilica, oggi parzialmente conservata, originariamente accessibile per mezzo di una scala (fig. 11). Questi scavi, condotti senza alcun metodo scientifico, ma al solo scopo di portare alla luce il maggior numero possibile di presunte reliquie di martiri, hanno irrimediabilmente alterato gli strati più antichi, determinando così per gli studiosi moderni notevoli difficoltà per la comprensione e ricostruzione del sito.
Bibliografia
- J. ALEO, Successos generales de la Isla y Reyno de Sardeña. Manoscritto autografo conservato nella Biblioteca Universitaria di Cagliari, Caller 1684.
- D. BONFANT, Triumpho de los Santos del Reyno de Cerdeña. Calari: typis haeredum Ioannis Mariae Galcerin, 1635.
- J.F. CARMONA, Alabanças de los Santos de Cerdeña. Caller (manoscritto Conservato presso la Biblioteca Universitaria di Cagliari), 1631.
- A.M. CORDA, Le iscrizioni cristiane della Sardegna anteriori al VII secolo. Studi di antichità cristiana, LV. Città del Vaticano 1999.
- R. CORONEO, L’architettura romanica in Sardegna dalla metà del Mille al primo ‘300. Nuoro 1993.
- R. CORONEO, La basilica di San Saturnino a Cagliari nel quadro dell’architettura mediterranea del VI secolo, in San Saturnino. Patrono della città di Cagliari nel 17. centenario del martirio. Atti del Convegno (Cagliari, 28 ottobre 2004). S.l. 2004, pp. 55-83.
- R. CORONEO, Sarcofagi marmorei del 3.-4. secolo d'importazione ostiense in Sardegna, in R.M. Bonacasa, E. Vitale eds., La cristianizzazione in Italia fra tardoantico e altomedioevo”. Atti del IX Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana (Agrigento, 20-25 novembre 2004), Palermo 2007, pp. 1354-1368.
- R. CORONEO, R. SERRA, Sardegna preromanica e romanica, Milano 2004.
- P. CORRIAS, S. COSENTINO, Ai confini dell’Impero. Storia, arte e archeologia della Sardegna bizantina, Cagliari 2002.
- M. DADEA ET ALII. Arcidiocesi di Cagliari. Chiese e arte sacra in Sardegna, 3, Sestu 2000.
- R. DELOGU, L’architettura del Medioevo in Sardegna, Roma 1953.
- R. DELOGU, Vicende e restauri della basilica di S. Saturno in Cagliari, in Studi sardi, 12-13, 5-32.
- F. DESQUIVEL, Relaciòn de la invenciòn de los Cuerpos Santos que en los años 1616, 1615, 1616, fueron hallados en varias Iglesias de la Ciudad de Caller y su Arçobispado, Napoles 1617.
- S. ESQUIRRO, Santuario de Caller, y verdadera istoria de la inbencion de los Cuerpos santos hallados en la dicha Ciudad y su Arçobispado. Calari: typis haeredum Ioannis Mariae Galcerin, 1624.
- I.F. FARA, Opera, 1-3, a cura di E. CADONI, traduzione italiana di M.T. Laneri, Sassari 1992.
- T.K. KIROVA (ed.), Arte e Cultura del ‘600 e del ‘700 in Sardegna, Napoli 1984.
- A. MACHIN, Defensio Sanctitatis Beati luciferi Archiepiscopi Calaritani. Calari: typis haeredum Ioannis Mariae Galcerin, 1639.
- R. MARTORELLI, Le aree funerarie della Sardegna paleocristiana, in P.G. SPANU ed., Insulae Christi: il Cristianesimo primitivo in Sardegna, Corsica, Baleari. Mediterraneo tardoantico e medievale: scavi e ricerche, 16, Cagliari-Oristano 2002, pp. 315-340.
- R. MARTORELLI, Gregorio Magno e il fenomeno monastico a Cagliari agli esordi del VII secolo, in “Per longa maris intervalla. Gregorio Magno e l’Occidente mediterraneo fra tardoantico e altomedioevo”. Atti del Convegno Internazionale (Cagliari, Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, 17-18 dicembre 2004), Cagliari 2006, pp. 125-158.
- R. MARTORELLI, Committenza e ubicazione dei monasteri a Cagliari in età medievale, in L. PANI ERMINI ed., Committenza, scelte insediative e organizzazione patrimoniale nel medioevo. (De Re Monastica - I). Atti del Convegno di studio (Tergu, 15-17 settembre 2006), Spoleto 2007, pp. 281-323.
- R. MARTORELLI, Martiri e devozione nella Sardegna altomedievale e medievale, Cagliari 2012.
- R. MARTORELLI, D. MUREDDU (eds.), Archeologia urbana a Cagliari. Scavi in Vico III Lanusei (1996-1997), Cagliari 2006.
- D. MUREDDU ET ALII, Sancti innumerabiles. Scavi nella Cagliari del Seicento: testimonianze e verifiche, Oristano 1988.
- D. MUREDDU ET ALII, Alcuni contesti funerari cagliaritani attraverso le cronache del Seicento, in Le sepolture in Sardegna dal IV al VII secolo. Atti del IV Convegno sull’archeologia tardoromana e medievale (Cuglieri, 27-28 giugno 1987). Mediterraneo tardoantico e medievale. Scavi e ricerche, 8, Oristano 1990, pp. 179-206.
- D. MUREDDU, G. STEFANI, Scavi “archeologici” nella cultura del Seicento, in T.K. KIROVA ed., Arte e Cultura del ‘600 e del ‘700 in Sardegna, Napoli 1984, pp. 397-406.
- A.M. NIEDDU, La pittura paleocristiana in Sardegna: nuove acquisizioni, in Rivista di Archeologia Cristiana LXXII, 245-283.
- A.M. NIEDDU, L’arte paleocristiana in Sardegna: la pittura, in P.G. SPANU ed., Insulae Christi: il Cristianesimo primitivo in Sardegna, Corsica, Baleari. Mediterraneo tardoantico e medievale: scavi e ricerche, 16. Cagliari-Oristano 2002, pp. 365-386.
- L. PANI ERMINI, Ricerche nel complesso di S. Saturno a Cagliari, in Rendiconti della Pontificia Accademia Romana d'Archeologia, 55/56, 111-128.
- L. PANI ERMINI, Il complesso martiriale di San Saturno, in P. DEMEGLIO, C. LAMBERT eds., La Civitas christiana. Urbanistica delle città italiane fra tarda antichità e altomedioevo. Aspetti di archeologia urbana. Atti del I Seminario di studio (Torino 1991). Mediterraneo tardoantico e medievale. Quaderni, 1, Torino 1992, pp. 55-81.
- L. PANI ERMINI, Contributo alla conoscenza del suburbio cagliaritano "iuxta basilicam sancti mortyris Saturnini", in “Sardinia antiqua”. Studi in onore di Piero Meloni in occasione del suo settantesimo compleanno, Cagliari 1992, pp. 477-490.
- A. PIRAS, Fulgentius von Ruspe, Epist. 13,3: thapsensis oder tharrensis?, Vigilia Christianae, LV, 156-160.
- A. PIRAS, Lingua et ingenium. Studi su Fulgenzio di Ruspe e il suo contesto. Ortacesus 2010.
- A. PISEDDU, Francisco Desquivel e la ricerca delle reliquie dei martiri cagliaritani nel secolo XVII, Cagliari 1997.
- D. SALVI, Cagliari: San Saturnino, le fasi altomedievali, in P. CORRIAS, S. COSENTINO eds., Ai confini dell’Impero. Storia, arte e archeologia della Sardegna bizantina, Cagliari 2002, pp. 225-229.
- D. SALVI, Cagliari: l’area cimiteriale di San Saturnino, in P.G. SPANU ed., Insulae Christi: il Cristianesimo primitivo in Sardegna, Corsica, Baleari. Mediterraneo tardoantico e medievale: scavi e ricerche, 16, Cagliari-Oristano 2002, pp. 215-223.
- G. SPANO, Guida della città di Cagliari, Cagliari 1861.
- P.G. SPANU, Lo scavo archeologico di piazza S. Cosimo a Cagliari, in P. DEMEGLIO, C. LAMBERT eds., La Civitas christiana. Urbanistica delle città italiane fra tarda antichità e altomedioevo. Aspetti di archeologia urbana. Atti del I Seminario di studio (Torino 1991). Mediterraneo tardoantico e medievale. Quaderni, 1, Torino 1992, pp. 83-118.
- P.G. SPANU, La Sardegna bizantina tra VI e VII secolo. Mediterraneo tardoantico e medievale. Scavi e Ricerche, 12, Oristano 1998.
- .G. SPANU, Martyria Sardiniae. I santuari dei martiri sardi. Mediterraneo tardoantico e medievale. Scavi e Ricerche, 15, Oristano 2000.
- P.G. SPANU, Le fonti sui martiri sardi, in P.G. SPANU ed., Insulae Christi: il Cristianesimo primitivo in Sardegna, Corsica, Baleari. Mediterraneo tardoantico e medievale: scavi e ricerche, 16, Cagliari-Oristano 2002, pp. 177-198.
- R. TURTAS, Il monachesimo in Sardegna tra Fulgenzio di Ruspe e Gregorio Magno, in Rivista di Storia della Chiesa in Italia XLI, 92-110.