Reperti

Gemma gnostica

Sul versante orientale del Monte Sisiddo, altura a Ovest di Columbaris, fu rinvenuta una piccola gemma ovoidale in corniola color arancio (figg. 1-2), suddivisa in tre parti, che sulle due facce proponeva un’iscrizione. Era probabilmente inserita in una montatura metallica che la incastonava quale monile da appendere in una collana, con funzione di talismano. Sul verso principale (fig. 1) si dispongono nove righe in lettere capitali greche dalla difficile interpretazione; sul retro (fig. 2), due linee caratterizzate dall’uso degli alfabeti greco e latino, circondate da una cornice ovale frastagliata, forse a rappresentare l’Ouroboros, il serpente che si morde la coda (cfr. fig. 3).

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Fig. 1 - Gemma gnostica da Loc. Sisiddo, fronte (da MARTORELLI 2004, p. 261, fig. 2; p. 262, fig. 4).
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Fig. 2 - Gemma gnostica da Loc. Sisiddo, retro (da MARTORELLI 2004, p. 261, fig. 3; p. 262, fig. 5).
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Fig. 3 - Gemma magica con Ouroboros, IL_Landau Collection_8 (da MGD http://classics.mfab.hu/talismans/cbd/71).


I testi sono legati alla sfera magica e simbolica: sulla faccia principale si individuano invocazioni a Cristo e agli angeli mentre su quella opposta non sembrano comporsi delle vere e proprie parole.

Tali formule avvicinano l’oggetto alla filosofia gnostica ma ancor di più alla categoria delle gemme “magiche”: questi manufatti avevano la finalità di proteggere il proprietario, quali oggetti legati alla magia bianca. Si tratta quindi di elementi di superstizione ereditati dal mondo pagano, che continuarono ad essere utilizzati anche dopo l’affermazione del Cristianesimo. Le gemme gnostiche non sono note prima del III secolo d.C. e sono attestate per tutta l’Età Bizantina. In Sardegna sono stati rinvenuti oggetti similari da Tharros, Cabras (fig. 4) e da Terralba (fig. 5) e amuleti legati all’ambito magico, come una lamina in piombo da Cornus. Il luogo di produzione potrebbe essere la stessa Isola.

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Fig. 4 - Cabras, Loc. San Giorgio: gemma magica (da AGUS 2002, p. 33, fig. 4).
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Fig. 5 - Terralba (OR): Gemma magica (da AGUS 2002, p. 33, fig. 3).



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