Schede di dettaglio

Cava e blocchi pronti per essere estratti

Nell’area di Sant’Eulalia si praticava un’attività di cava a cielo aperto già in periodo tardo-punico (IV-III sec. a.C.), (figg. 1-3).

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Fig. 1 - Tagli ortogonali per l’estrazione dei blocchi (foto di Unicity S.p.A.).
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Fig. 2 - Particolare del taglio tra due blocchi calcarei.
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Fig. 3 - Dettaglio di alcuni blocchi pronti per l’estrazione (foto di Unicity S.p.A.).

I blocchi segnati ma non estratti si possono ancora vedere nel sito. Per estrarre i conci, i cavatori (fig. 4) potevano sfruttare piani e crepe nella roccia, all’interno dei quali venivano inseriti cunei metallici con l’aiuto di un martello (malleus), (figg. 5-7 nn. 5-8); poi si faceva leva nel calcare, roccia tipica di Cagliari, spaccandolo in maniera ordinata. 

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Fig. 4 - Cavatore segna i blocchi in una cava a galleria (ADAM 1989).
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Fig. 5 - Spaccatura di un blocco per mezzo di cunei e malleus (ADAM 1989).
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Fig. 6 - Sistema di estrazione con strumenti (ADAM 1989).
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Fig. 7 - Attrezzi del tagliapietre romano: 1. doppia ascia o ascia-martello; 2. piccone; 3. Ascia-martello a tagli ortogonali, o scalpellina; 4. mazzetta; 5. punteruolo o cuneo; 6. scalpello dritto; 7. Gradina; 8. sgorbia; 9. squadra. (Adam 1989, p. 34, fig. 45).

Una volta estratti, i parallelepipedi venivano lavorati e regolarizzati dai lapidarii e quadratarii (tagliatori di pietra) (fig. 8) per poi essere utilizzati nella costruzione degli edifici. Le cave potevano essere di diverso tipo: cava a cielo aperto, quindi su un piano roccioso; a gradini, su un versante collinare o montuoso; in galleria, perforando la roccia (fig. 9).

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Fig. 8 - Scalpellino regolarizza un concio (ADAM 1989).
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Fig. 9 - Tipi di cava (ADAM 1989).

Bibliografia

  • P.J. ADAM, L’arte di costruire presso i romani. Materiali e tecniche, Milano 1989.
  • A. CAGNANA, Archeologia dei materiali da costruzione, Mantova 2000.
  • M. MARTORELLI, D. MUREDDU, F. PINNA, A.L. SANNA, Nuovi dati sulla topografia di Cagliari in epoca tardoantica e medievale dagli scavi nelle chiese di S. Eulalia e del Santo Sepolcro: Notiziario, in RAC, 79, 2003, pp. 365-408.
  • D. MARTORELLI, D. MUREDDU (a cura di), Cagliari, le radici di Marina: dallo scavo archeologico di S. Eulalia un progetto di ricerca formazione e valorizzazione, Cagliari 2002.
  • N. MELONI, Politiche e strumenti per la reinterpretazione dei paesaggi produttivi ed estrattivi in ambito costiero. La Sardegna come caso di studio nel contesto Euro-Mediterraneo, Phd Thesis. Università degli Studi di Cagliari, 2011.
  • D. MUREDDU, 23 Secoli in 7 metri. L’area archeologica di S. Eulalia nella storia del quartiere, in R. MARTORELLI, D. MUREDDU 2002a, pp. 55-60.
  • D. MUREDDU, Le indagini sotto la chiesa di S. Eulalia, In R. MARTORELL, D. MUREDDU, Scavi sotto la chiesa di S. Eulalia a Cagliari. Notizie preliminari, in AM, 29, 2002, pp. 283-286.
  • F. PINNA, Frammenti di storia sotto S. Eulalia. I risultati delle campagne di scavo 1990-1992, in R. MARTORELLI, D. MUREDDU 2002a, pp. 33-54.
  • F. PINNA, Le indagini archeologiche. La chiesa, in MARTORELLI et al. 2003, pp. 372-381.
  • D. SALVI, P. MATTA, C. MARINI, S. NAITZA, S. TOCCO, Osservazioni sulle antiche cave romane di Cagliari, in V. BADINO, G. BALDASSARRE (a cura di), Le risorse lapidee dall’antichità ad oggi in area mediterranea. Atti del convegno (Canosa di Puglia, Bari, 25-27 settembre 2006), Torino 2006, pp. 101-104.

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