La chiesa di Santa Lucia e iscrizione medievale
Poco distante dalla necropoli di Sant’Andrea Priu (fig. 1) si trova la chiesa campestre di Santa Lucia che, nella struttura attuale, è assai diversa da quello che doveva essere la sua forma originaria (figg. 2-3).
L’età antica della chiesa trova conferma nel toponimo “Piana di Santa Lucia”, cioè la pianura che si estende per almeno quattro chilometri verso Nord, fino a Funtana Sansa, dove sgorga la Fonte di Santa Lucia. Intorno alla chiesa doveva sorgere anche un complesso di casette (cumbessias), ricovero dei pellegrini nei giorni in cui ricorreva la festa annuale in onore della santa, come dimostrano i resti di fondazioni murarie ancora visibili sull’ampio piazzale.
Nel 1998, in un muretto di recinzione presente di fronte alla chiesa di Santa Lucia, è stata recuperata una pietra votiva in trachite (70 cm x 30 circa) con un’iscrizione incisa su due righe (fig. 4):
INC(ipit) PET(ia) EC(c)L(esiae) TURR(itanae)
Inizio appezzamento di terra (petia) della Chiesa Turritana
Nel latino medievale il termine petia è ampiamente testimoniato e lo si ritrova anche nel condaghe di S. Pietro di Sorres (scheda 320), dove è citato un pecjiu de terra. Potrebbe, dunque, essere probabile che il terreno, che si estende a Nord della chiesa di Santa Lucia sino alla chiesa di S. Andrea Priu, rientrasse nelle proprietà della curia vescovile di Sorres e, dopo la sua cancellazione nel 1503, sia stato incamerato tra i beni della "ecclesia" Turritana.
Bibliografia
- CAPRARA R., La necropoli di S. Andrea Priu, Sardegna Archeologica. Guide e Itinerari, 3, Sassari 1986, p. 59.
- TURTAS R., Il Registro di San Pietro di Sorres, Cagliari 2003.
- ZICHI G., Sorres e la sua diocesi, Sassari 1975.