Schede di dettaglio

Cenni sull’evoluzione storica di Villagrande Strisaili

Villagrande conserva tracce evidenti di frequentazione preistorica, databili al III millennio a.C..

Le più cospicue evidenze materiali sono rapportabili alla fase nuragica, di cui sono noti i nuraghi, le tombe dei giganti, i villaggi e le aree cultuali sparsi nel territorio.

L’occupazione romana è attestata da numerosi ritrovamenti archeologici, tra cui è degno quello relativo ad un ricco ripostiglio di monete romane recuperato al confine con Talana; nella successiva Età Imperiale è plausibile che il territorio facesse parte della tribù dei Rubrenses.

Sottoposta alla diocesi di Suelli durante il Cristianesimo, nel Medioevo (XII secolo) faceva parte della Curatoria d'Ogliastra, nel regno giudicale di Calari. Nel 1258 entrò a far parte del Regno di Gallura, per poi passare alla Repubblica di Pisa fino al 1323.

A tal proposito, la Villa Strisaili de monti bus scripti Judicatus Oglastri è citata per l’anno 1316 negli elenchi dei villaggi che pagavano le tasse al comune di Pisa, equivalenti a decem denarorium aquilinorum minutorum, ossia 10 lire ogni anno in due rate (fig. 1).

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Fig. 1 - Il Giudicato di Ogliastra cartografato nell’opera del 1792 Parte dell'Isola di Sardegna Divisa ne' suoi Distretti di Cassini Giovanni Maria (da http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&s=17&v=9&c=4461&id=13571

A partire dai primi decenni del XIV secolo entrò a far parte dei possedimenti del Regno catalano-aragonese di Sardegna, che lo concedettero in feudo al conte di Quirra Berengario Carroz. Dal 1361 al 1409 assunse la fisionomia curatoriale arborense. In seguito tornò ai Carroz di Quirra. Nella concessione dell’allodio di Ferdinando di Aragona a favore di Violante Carroz del 1504, al feudo di Villa Strisaili succedette l’allodio di Biddanoa Strisaili, corrispondente all’attuale frazione di Villanova Strisaili.

Questo fatto lascerebbe supporre che l’abbandono della Villa Strisaili fosse avvenuto perché troppo esposta alle razzie barbaricine. Queste ultime dovettero interessare anche la nuova dislocazione, cosicché, per motivi di sicurezza, gran parte della popolazione decise di insediarsi nella zona dell’attuale rione di Santu Jaccu, dove venne fondata Villa Manna de Strisaili, citata in questa forma in un documento del 1579.

Riguardo al nome del paese, al di là dell’evidente significato del primo elemento, il secondo Strisaili, localmente interpretato come derivante da tres ailes, ossia tre ovili, secondo lo studio linguistico-descrittivo di Gianfranco Manos è di etimologia oscura, probabilmente da ricondursi al sostrato preromano.

Nel 1511, alla morte dell’ultima erede Carroz, passò alla signoria Centelles, per poi essere riscattato, dopo alterne vicende, dalla famiglia degli Osorio nel 1840 (fig. 2).

 

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Fig. 2 - Catasto de Candia, Villa Grande Strisaili, Foglio di Unione, 1849 (da http://www.archiviostatocagliari.it/archivio2/visualiz_sel_skede.php?LIV=L1-2|L2-1|L3-278|L4-3735|L5-0&COD=5812&q3=).

 

Nel XVII secolo iniziarono le contese con il paese confinante di Fonni, legate alla proprietà della zona intorno a Monte Novu, che entrambe le comunità, con diverse motivazioni storiche, recriminavano.

La lunga disputa si risolse solo nel 1810, con la concessione del sovrano Vittorio Emanuele I di quei terreni ai Fonnesi in enfiteusi perpetua, dietro pagamento di una tassa al comune di Villagrande. Traccia di questa vicenda è presente nella toponomastica locale, che presenta impronte tipicamente fonnesi.

Nel 1813, con un atto ufficiale, si ebbe la fusione di Villagrande e Villanova.

Tra le diverse ipotesi e leggende legate alle sue origini risulta molto interessante quella relativa alla distruzione del villaggio Onnis, originariamente ubicato nei pressi dell'attuale cantoniera di Pira’e Onni, avvenuta nel 1670 sembrerebbe a causa di una pestilenza.

L’Angius, nella voce relativa a Villagrande Estrisali, riporta la notizia che questo comune nei primi decenni dell’Ottocento contava 225 case; 263 famiglie e 1114 abitanti, concentrati per lo più nel rione sopraccitato, come si evince dalle prime cartografie del paese, ossia quelle dell’Archivio del Real Corpo di Stato Maggiore (Archivio La Marmora) del 1840-1845 (fig. 3).

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Fig. 3 - Panoramica del paese risalente agli anni Cinquanta del secolo scorso (da E. Cannas e D. Casari 2014, foto 1).

Tra gli studiosi che hanno fatto dei riferimenti agli antichi abiti di Villagrande si ricordano, tra gli altri, Angius, Casalis e La Marmora (fig. 4).

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Fig. 4 - Immagine di fine Ottocento (da E. Cannas e D. Casari 2014, foto 175)

Bibliografia

  • ANGIUS V., Città e villaggi della Sardegna dell'Ottocento, volume III, Nuoro 2006, p. 1768.
  • ARTIZZU F., Rendite pisane nel Giudicato di Cagliari nella seconda metà del secolo XIII, in Archivio Storico Sardo a cura della Deputazione di Storia Patria per la Sardegna, volume XXV fasc.3, Padova 1958, p. 96.
  • CANNAS A.-RUBIU A., Villagrande Strisaili tra Storia e Leggenda, Cagliari 1977.
  • CANNAS E., CASARI D. (a cura di), In Villagrande Strisaili, Cargeghe 2014.
  • MANOS G., I nomi locali di Arzana, Urzulei, Villagrande Strisaili: studio linguistico-descrittivo, Cagliari 1993, p. 9.
  • WAGNER M. L., Dizionario etimologico Sardo, Heidelberg: C.Winter Universitatsverlag, 1960-1964.

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