Pithoi
I pithoi sono recipienti ceramici di forma ovoide o troncoconica, con bocca larga, usati solitamente per la conservazione di alimenti (olio, vino ad esempio).
Nei templi a megaron, la mancanza dell’acqua diretta veniva risolta collocando all’interno del tempio proprio dei grandi pithoi che contenevano l’acqua utilizzata durante i riti di purificazione (fig. 1).
Nella struttura 3 dell’insula 1 del complesso cultuale di S’Arcu ’e Is Forros (fig. 2) sono stati recuperati pithoi con colli cilindrici, caratterizzati da decorazioni che riproducono protomi di ariete schematizzate (fig. 3).
Interessanti i grandi pithoi scoperti all’interno degli ambienti dell’insula 2 (fig. 4).
Di questi uno, proveniente dal vano 3, presenta un’ansa decorata da un motivo a spina di pesce e da un motivo vegetale inciso verticalmente. Al di sotto del pavimento della capanna 2 è stato messo in luce invece un pithos, usato come ripostiglio di oggetti in bronzo, ferro, piombo e rame, per un totale di oltre 400 chili di metallo, che si ipotizza sia il risultato di un accumulo graduale di manufatti dal XII-IX fino al VI a.C.
In Sardegna un frammento di un pithos, del tipo utilizzato per il trasporto di olio, proviene dal nuraghe Antigori di Sarroch.
Bibliografia
- FADDA M.A., Il villaggio santuario di S'Arcu 'e Is Forros, Sardegna archeologica. Guide e itinerari , 48, Sassari 2012.
- FADDA M.A., S’Arcu’e Is Forros: Nuragici, Filistei e Fenici fra i monti della Sardegna, in «Archeologia Viva» n. 155, a. XXXI, Giunti editore, Firenze 2012, pp. 46-57.
- FADDA M.A., Villagrande Strisaili. Il santuario nuragico di S'Arcu 'e Is Forros e le insulae degli artigiani fusori, in Nel segno dell’acqua. Santuari e bronzi votivi della Sardegna nuragica, Sassari 2014, pp. 199-227.