Schede di dettaglio

Tortolì

La città di Tortolì si trova nella regione storico-geografica dell’Ogliastra, nella costa centro-orientale della Sardegna (figg. 1-2). Il suo territorio, che si estende per circa 40 Km2 dalle colline che lo delimitano ad Ovest sino al mare ad Est, è costituito da una fertile pianura originatasi dai depositi alluvionali del Rio Foddeddu e del Rio Sa Teula.

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Fig. 1 - Tortolì: vista panoramica del centro abitato (da http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=615&s=17&v=9&c=4461&id=100715).
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Fig. 2 - Cartolina con panorama di Tortolì [ante 1905] (da http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=615&s=17&v=9&c=4461&id=34203).

Grazie alla crescita demografica avvenuta nella seconda metà del XX secolo la città conta, attualmente, circa 11.000 abitanti. Particolarmente importante risulta la presenza del porto nella frazione marina di Arbatax e dell’aeroporto (fig. 3).

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Fig. 3 - Veduta del porto di Arbatax (foto di M.G. Arru).


La tradizione vuole che, intorno all’anno 1000, l’abitato di Tortolì sorgesse nella località in cui oggi si trova la chiesa campestre dedicata a San Lussorio, a breve distanza dal mare. Quest’area sarebbe stata abbandonata a causa delle incursioni arabe, per ricostruire il villaggio nel sito attuale. Il rinvenimento, nel 1970, nella zona di S. Lussorio, di blocchi in pietra lavorati appartenenti a strutture abitative, confermerebbe la veridicità della tradizione.

I primi documenti che forniscono informazioni sulla storia di Tortolì risalgono al periodo della dominazione pisana sulla costa orientale sarda (1316) e tramandano l’elenco dei capi famiglia registrati per versare le tasse al Comune di Pisa. Dopo il 1323, con la conquista aragonese della Sardegna, l’Ogliastra passò sotto il controllo dei Carroz, conti di Quirra e Tortolì divenne capoluogo di curatoria (divisione politico-amministrativa originatasi in Età Giudicale).

Durante il periodo di dominazione spagnola, in particolare tra la fine del XVI e i primi decenni del XVII secolo, per prevenire i tentativi degli Arabi di sbarcare sulle coste ogliastrine, si costruirono delle torri di avvistamento e difesa. Nel territorio di Tortolì se ne costruirono tre: quella di San Miguel, quella di San Gemiliano e quella di Largavista (demolita nel 1866 per costruire il Faro di Bellavista).

Nel 1807, sotto il regno di Vittorio Emanuele I, Tortolì divenne capoluogo di provincia, mentre nel 1824 divenne sede della Diocesi d’Ogliastra. Nel 1927 Tortolì e l’Ogliastra passarono alla provincia di Nuoro, diventata capoluogo. Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943, i bombardamenti colpirono il porto di Arbatax causando morte e distruzione.
Oggi Tortolì è insieme a Lanusei capoluogo della provincia d’Ogliastra. La sua economia si basa non solo su agricoltura, pesca e artigianato, ma anche sui comparti industriali legati alla cantieristica navale petrolifera e sul settore turistico ricettivo (fig. 4).

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Fig. 4 - Mare di Orrì (da http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=615&s=17&v=9&c=4461&id=272536)

Bibliografia

  • A. LEPORI, Tortolì e la sua gente attraverso i secoli, Dolianova 2005.
  • V. NONNIS, Tortolì, in Ogliastra. Antica Cultura – Nuova Provincia. I Paesi, Sestu-Bari Sardo 2005, pp. 143-153.
  • V. NONNIS, Tortolì e dintorni, Cagliari 1994.
  • A. LEPORI, Tortolì: la sua storia, il suo mare, Cagliari 1991.
  • A. LEPORI, P. ZUCCA, La diocesi d'Ogliastra nelle sue sedi di Tortolì e Lanusei, Dolianova 2004.
  • V. NONNIS, Storia e storie di Tortolì, Cagliari 1988.
  • G. DEIANA, La Diocesi di Ogliastra (1758 - 1834): trattative ed erezione della diocesi, Roma 1979.  

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