Statua di Bes I
La statua (fig. 1) di dimensioni inferiori al reale e mancante della testa, raffigura Bes, divinità minore passata dal pantheon egiziano a quello punico e poi romano. Il dio è rappresentato come un nanerottolo obeso dai grandi piedi, ed è divinità benefica e salutare, assimilata al dio Esculapio. L’unico indumento indossato è un gonnellino che scende sino alle caviglie, retto in vita da una cintura ritorta ed annodata, con una larga fascia che scende in basso.
Quello di Bes è un culto popolare assai diffuso nella Sardegna tardo-punica e romana, sia in ambito rurale, come testimonia la statua di Maracalagonis (fig. 2), sia in ambito urbano, come ci mostrano le statue rinvenute a Cagliari (fig. 3) e Bithia (Torre di Chia-Domus de Maria) (fig. 4).
Bibliografia
- F. BARRECA, La civiltà fenicio-punica in Sardegna, Sassari 1986.
- G.GARBATI, Il tempio "di Bes" e i "devoti sofferenti" di Bithia. Memorie locali e attualità del culto, in Tortosa (ed.), Dialogo de identitades. Bajo el prisma de las manifestaciones religiosas en el ambito mediterraneo (s. III a.C. - s. I d.C.), Merida 2014, pp. 289-302.
- A. STIGLITZ, Bes in Sardegna, in S.Angiolillo et alii (edd.), Meixis. Dinamiche di stratificazione culturale nella periferia greca e romana, Roma 2012, pp. 133-151.
- A. TARAMELLI, Fordongianus. Antiche terme di Forum Traiani, in Notizie degli Scavi di Antichità, 1903, pp. 482-484.