La chiesa di San Giovanni
In Epoca Romana le strade extra-urbane erano di solito sede di necropoli disposte lungo il percorso, e, a circa un chilometro a Nord di Tharros, nell’attuale sito di San Giovanni di Sinis, sorse una necropoli prima pagana, poi cristiana. In questa area cimiteriale fu eretta, verosimilmente tra il VI ed il VII sec. d.C., una piccola basilica paleocristiana, di cui sono stati rinvenuti i resti sotto l’attuale chiesa di San Giovanni che in parte furono utilizzati come fondazione (figg. 1-3).
L’aspetto attuale della chiesa deriva dalla trasformazione del primo edificio, articolato con una pianta a croce. I bracci longitudinali furono resecati; quello orientato ad Est venne trasformato in un’abside, e la chiesa venne scandita internamente da tre navate (figg. 4-8).
È da notare che gran parte dei blocchi di pietra utilizzati per l’erezione sia del primo edificio legato alla necropoli, sia della chiesa successiva, sono stati prelevati dalla città di Tharros, ormai degradata, secondo una prassi ben documentata in molti altri siti.
La chiesa di San Giovanni, nelle sue forme attuali, è stata datata genericamente in Epoca Proto-Romanica, attorno al X-XI secolo, sulla base delle caratteristiche strutturali dell’abside e per la presenza delle bifore nell’abside e nel transetto.
Bibliografia
- R. CORONEO, Architettura romanica dalla metà del mille al primo ’300, Nuoro 1993, pp. 42-44.
- R. CORONEO, San Giovanni di Sinis, in V. FISHER (ed.), Chiese cruciformi bizantine della Sardegna, Cagliari 1999, pp. 37-39.