La vita di San Saturnino
Secondo la tradizione agiografica (con il termine “agiografia” si intende la letteratura relativa ai santi), Saturnino era un giovinetto cresciuto dai genitori nella fede cristiana, nel periodo in cui era in atto la persecuzione di Diocleziano (fig. 1).
Secondo questi racconti (una “passio” e una “legenda”, cioè dei testi in cui vengono esposti in forma narrativa il processo, l’arresto e l’esecuzione dei martiri cristiani) Saturnino si trovò a passare nei pressi del Capitolium (cioè il tempio dedicato alla Triade Capitolina, Giove, Giunone e Minerva) di Carales durante i sacrifici in onore di Giove. Riconosciuto dai presenti come cristiano, rifiutò di rinnegare la sua fede, per cui fu condannato alla decapitazione. La sentenza fu eseguita il 23 novembre del 304 e il suo corpo fu pietosamente sepolto. Nei giorni immediatamente successivi al martirio le sue spoglie mortali furono prelevate dal sepolcro e deposte in una crypta fuori dalla città, dove furono oggetto di grande venerazione.
Il culto di San Saturnino risale, dunque, ad epoca molto antica, ma la sua prima attestazione risale agli inizi del VI secolo, quando il vescovo Fulgenzio di Ruspe dal Nord-Africa fu esiliato in Sardegna dai re vandali di religione ariana. Giunto a Cagliari chiese al vescovo Brumasio un terreno iuxta basilicam sancti Saturnini, longe a strepitu civitatis (nei pressi della basilica di San Saturnino, lontano dai rumori della città) dove costruire un monastero.
Successivamente, nel corso dei secoli sia il monastero che la chiesa furono oggetto di numerosi restauri e ricostruzioni, sino a quando, nel 1089, il giudice Costantino Salusio II li donò ai monaci di San Vittore di Marsiglia. Dopo lunghi lavori la chiesa venne inaugurata nel 1119.
Il rinvenimento delle reliquie di S. Saturnino avvenne 12 ottobre 1621, durante le ricerche dei “corpi santi” avviata dal Monsignor Francisco D’Esquivel. All’interno della cattedrale di Cagliari, nella “cripta dei martiri”, è collocata la cappella dedicata al martire: le sue reliquie sono conservate all’interno del sarcofago collocato sopra l'altare. Al di sopra di esso, in una nicchia, è collocata la statua del santo (fig. 2). Sempre all’interno della cattedrale, nella cappella di S. Isidoro, è collocata la statua raffigurante S. Saturnino, realizzata dallo scultore Giuseppe Antonio Lonis nel 1759 (fig. 3).
San Saturnino è il patrono di Cagliari e viene festeggiato il 30 ottobre.
Bibliografia
- R. MARTORELLI, Il culto di santa Cecilia a Cagliari nell’altomedioevo. Una testimonianza ignorata, in ArcheoArte 1 (2010), pp. 85-102.
- M.A. MONGIU, R. CORONEO, G. MAMELI, San Saturnino. Patrono della città di Cagliari nel 17° centenario del martirio, Cagliari 2004.
- R. BIANCHI BANDINELLI, M. TORELLI, Etruria e Roma, Torino 1986.