Schede di dettaglio

Le prime diocesi sarde

La prima attestazione della presenza di un vescovo in Sardegna si ha nel 314 d.C., quando al Concilio di Arelate (Arles) partecipò Quintasio di Cagliari.

È stato ipotizzato che in un primo momento la comunità cristiana isolana fosse amministrata dall’unico vescovo cagliaritano. La situazione mutò fra il IV e la metà del V secolo d.C., quando vennero istituite almeno altre quattro sedi di diocesi nei principali centri dell’isola. Infatti, al concilio di Cartagine del 484 parteciparono Lucifero II di Karalis (Cagliari), Vitale di Sulci (Sant’Antioco), Martiniano di Forum Traiani (Fordongianus), Felice di Turris Libisonis (Porto Torres) e Bonifacio di Senafer. Quest’ultima sede non trova ancora un’ubicazione certa.

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Fig. 1 - Le diocesi nei secoli VI e VII (da SPANU 1998, p. 145, fig. 148).

La presenza di un’insula episcopalis nel territorio di Cornus in località Columbaris (fig. 2), ha fatto ipotizzare che questa fosse la sede vescovile citata dalle fonti antiche. Tale diocesi compare alternativamente a quella di Cornus - attestata dal VI secolo - sino alla metà del VII d.C. A questi secoli si riporta l’istituzione di due ulteriori sedi, ovvero Tharros e Fausania, nei pressi di Olbia.

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Fig. 2 - Cornus-Columbaris: veduta dall’alto dell’area delle basiliche (da Cornus I.1, p. 36, fig. 15).

La presenza del centro di Cornus, probabilmente sulla collina di Corchinas, e a breve distanza l’area delle basiliche di Columbaris, potrebbe spiegare la designazione del centro con due nomi diversi, quello della città punico-romana di Cornus e quello del centro altomedievale di Senafer.

Non è ancora certa la datazione della conclusione del vescovato cornuense, il cui territorio venne inglobato dalla diocesi della vicina Bosa (fig. 3), attestata già nel 1073.

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Fig. 1 - Diocesi sarde e sedi vescovili tra XI-XV secolo (da BLASCO FERRER 2003, p. 9).

 

Bibliografia

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