Reperti

Anfore

La maggior parte delle anfore rinvenute a Cornus, proviene dall’area cimiteriale di Columbaris, in giacitura secondaria, cioè dopo aver svolto il compito di contenitore erano riutilizzate quali sepolture ad enchytrismos oppure recuperate in strati di riempimento e di livellamento.

Predominano le produzioni africane (figg. 1-2), seguite dalle anfore orientali e di provenienza iberica, meno rappresentate appaiono quelle egee e dell’Italia meridionale: tali contenitori consentono di ricostruire un quadro dei traffici che vede come scarsamente attestati i rapporti commerciali tra il centro cornuense e l’Italia meridionale, mentre mostra quale principale interlocutore l’Africa settentrionale.

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Fig. 1 - Anfore africane utilizzate per le tombe 97 (sulla destra) e 87 (sulla sinistra), (da MARCHETTI 2000, p. 308, figg. 3-4).
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Fig. 2 - Columbaris, anfora utilizzata nella tomba 97 per la sepoltura di un bambino (da CUGLIERI I, tav. LXI).

Questo areale diffondeva quindi attraverso le anfore anche una serie di prodotti che venivano contenuti in esse quali olio, vino, garum, profumi e altri manufatti ceramici che insieme a queste trovavano collocazione nella stiva delle navi onerarie. Ulteriori interlocutori commerciali di grossa portata furono l’Oriente (cfr. fig. 3) e la Penisola Iberica (cfr. fig. 4), dai cui porti le navi raggiungevano la Sardegna.

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Fig. 3 - Late Roman Amphora 1 (da http://archaeologydataservice.ac.uk/archives/view/amphora_ahrb_2005/drawings.cfm?id=236).
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Fig. 4 - Anfore iberiche del tipo Almagro 51 C e disegni (da http://amphorae.icac.cat/tipol/view/75).


Tra il IV e il VII secolo d.C. si raggiunge l’apice dei rapporti commerciali. L’utilizzo quale sepoltura si attesta almeno sino al VI secolo, soprattutto come enchytrismos per bambini, per le tombe a tumulo (fig. 5) e per quelle terragne: il contenitore veniva utilizzato quasi integralmente.

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Fig. 5 - Columbaris, enchytrismos sovrastato dal tumulo (t. 68): sezione e visione dall’alto in trasparenza (da GIUNTELLA et al. 1985, p. 20, fig. 9).

 

Bibliografia

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