Capitelli dalle basiliche
Dal complesso episcopale di Columbaris provengono numerosi elementi architettonici che dovevano essere disposti per lo più sulle colonne e sui pilastri delle aule di culto. Sono documentati elementi scultorei quali capitelli e mensole.
I capitelli compositi a foglie lisce (fig. 1) sono stati rinvenuti nell’aula-battistero ma è stato ipotizzato che alcuni di essi fossero pertinenti alle colonne della basilica episcopale: si caratterizzano per la resa schematica e si datano tra la metà del IV e la metà del V secolo.
Rientra nella classe dei capitelli corinzi a foglie d’acanto un esemplare in marmo bianco rinvenuto nell’area di Columbaris databile tra la metà del V e la metà del VI secolo (fig. 2). È costituito da astragalo, corona di foglie, a cui si sovrappone un abaco.
Al momento del ritrovamento avvenuto all’interno del battistero, un capitello con pesci e foglie (fig. 3) sormontava una colonnina intatta: presenta quattro foglie d’acanto alternate alle sagome di pesci. La datazione proposta è riconducibile all’ultima fase edilizia del complesso cultuale, ovvero tra VII e X secolo. L’elemento ittico riporta alla religione cristiana e rappresenta un motivo simboleggiante Cristo.
È stato rinvenuto anche un gruppo cospicuo di mensole e capitelli-imposta con foglia d’acanto a cima ricurva, uno di questi esemplari in marmo è databile tra VI e VII secolo (fig. 4). Spesso per l’esecuzione dei capitelli vennero utilizzati materiali di reimpiego come attestano la mensola lavorata nel torso di una statua classica e un capitello ricavato da un elemento architettonico di Età Imperiale (fig. 5).
Infine, dall’area di Columbaris proviene un concio in calcare (cm 61x28) — oggi scomparso — con una croce greca a bracci svasati inscritta in un cerchio di epoca tardoantica (fig. 6).
Almeno per i frammenti decorativi databili a partire dal VI secolo, è stata ipotizzata una produzione locale da parte di una bottega di scalpellini attiva nel quartiere artigianale, posto nel settore meridionale del complesso cornuense (fig. 7). Attualmente i manufatti si trovano conservati in parte al Museo Archeologico Nazionale G. A. Sanna di Sassari, in parte all’Antiquarium comunale di Cuglieri.
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