Reperti

Siringa

Negli strati terrosi che ricoprivano il quartiere tardoantico di Sant’Eulalia, è stato rinvenuto un manufatto in osso (fig. 1) caratterizzato da una cannula che presenta ad una estremità tre anelli sovrapposti nella parte superiore seguiti da un anello sporgente; all’interno è forata e sulla superficie esterna, all’estremità opposta, si aprono tre serie di altrettanti fori.

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Fig. 1 - Siringa (foto di AFS).

Si ipotizza che l’oggetto venisse utilizzato per attività di ricamo e/o attività femminili in genere, oppure fosse funzionale alla trasformazione di paste molli (impasti), per regolare l’inserimento dei liquidi al loro interno.

Ora si trova esposta all’interno dell’area archeologica di Sant’Eulalia, nella teca relativa agli oggetti rinvenuti nelle cripte fra gli strati delle sepolture (figg. 2-3).

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Fig. 2 - Siringa nella sua collocazione odierna nell’area archeologica (foto di Unicity S.p.A.).
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Fig. 3 - Esposizione museale: siringa e altri oggetti rinvenuti nei corredi delle deposizioni postmedievali (foto di Unicity S.p.A.).

 

Bibliografia

  • A. SOGOS, Siringa, n. 93, in D. MARTORELLI, D. MUREDDU (a cura di), Cagliari, le radici di Marina: dallo scavo archeologico di S. Eulalia un progetto di ricerca formazione e valorizzazione, Cagliari 2002, pp. 147-148.

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