Aghi crinali
Dal riempimento soprastante il pavimento dell’area porticata proviene un piccolo gruppo di aghi crinali in osso (figg. 1-2).
L’esemplare più caratteristico mostra la testa del tipo "a busto femminile" (fig. 1a) ed è databile all’Età Flavia (fine I-inizio II sec. d.C.) per i confronti con il tipo di pettinatura dell’epoca ma continuava ad essere in uso sino al III-IV d.C. Un esempio similare è stato rinvenuto in Lombardia, nella villa romana sita nel territorio del comune di Biassono (fig. 3).
Gli altri manufatti si caratterizzano per: fusto liscio con collarino e testa ad oliva allungata (fig. 1c); fusto liscio e testa di tipo ovoidale (fig. 1b); fusto liscio e sottile con testa di tipo ovoidale/sferoidale (fig. 1e); fusto sottile con testa sferoidale attaccata con tre collarini incisi in successione (fig. 1f). I vari tipi attestati sono utilizzati in un arco cronologico compreso tra I e IV secolo (figg. 1c, 1d). Gli spilloni erano utilizzati per separare le ciocche di capelli durante l’atto del pettinarli (acus discriminalis o discerniculum), come fermaglio per trattenere l’acconciatura (acus crinalis o comatoria), sia per versare gocce di profumi ed unguenti dagli appositi portaprofumi (cfr. fig. 4).
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