Schede di dettaglio

I recinti megalitici e la fortezza di San Simeone

Il complesso archeologico di San Simeone è uno dei numerosi beni archeologici, architettonici, storici e monumentali presenti nel territorio comunale. L’area nella quale insiste il complesso storico è situato a 625 metri sul livello del mare, sul pianoro di Su Monte, dove la lunga continuità antropica è testimoniata dalla presenza di monumenti databili ad un arco cronologico che va dall’Età Nuragica al Medioevo. Da questa altura, di grande importanza strategica, era possibile controllare la via tra l’altopiano di Campeda e il Meilogu e i collegamenti tra il Nord e la zona Centro Occidentale della Sardegna (fig. 1).

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Fig. 1 - L’area dei recinti nuragici (da Wikimapia, rielaborazione di M.G. Arru).

Qui si triva un sito fortificato formato da otto recinti megalitici (muras), fra i quali i più noti sono Baddadolzu, S’Iligheddu, Mura Cariasa, Tilipera e Aeddo. I recinti, controllati dai ruderi del nuraghe di Su Monte, sono poco distanti tra loro e consistono in poderose muraglie, alte in media 2 metri e spesse circa 2,5 di forma rotondeggiante o trapezoidale, a cui si accede tramite un ingresso di forma rettangolare (fig. 2).

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Fig. 2 - Il recinto di Mura de Sos Alvanzales (da TARAMELLI 1919, fig. 14).

L’archeologo Giovanni Lilliu identificò questi ruderi come pertinenti a strutture di Età Nuragica, incluse in un vasto sistema fortificato che doveva occupava vari punti dell’altopiano di Campeda (fig. 3). In Età Punica questo sito venne riutilizzato come castrum e, sempre secondo Lilliu, le muras assunsero un ruolo di guardia in funzione della fortificazione punico.

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Fig. 3 - Foto d’epoca del recinto di Mura de Sos Alvanzales (da TARAMELLI 1919, fig. 15).

Ai bordi del pianoro, nell’area di San Simeone, a breve distanza dalle muras, è stato riconosciuto il luogo dove sorgeva la fortezza punica, datata al secolo V a.C., di cui sono ancora visibili i resti di due torri, che proteggeva l’insediamento dalle incursioni delle popolazioni vicine. Il sito, per la sua posizione strategica e la sua vicinanza alla strada a Karalibus Turrem, fu probabilmente utilizzato anche in Età Romana come avamposto militare.

Nelle vicinanze delle muras sono, inoltre, visibili i resti del villaggio medioevale di Sanctus Simeon e della chiesa omonima situata in un terreno di proprietà privata sul pianoro che conduce a “Su Monte” e alla piana di Campeda. Oggi l’edificio, mononavato, è ormai in una situazione di degrado (fig. 4).

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Fig. 4 - I ruderi della chiesa di S. Simeone, Bonorva (foto di Cinzia Olianas http://www.panoramio.com/photo/65011047).

Il santuario, dedicato a San Simeone, fu costruito intorno al 1354 sulla cima dell’altopiano di Campeda che si affaccia, sulla vallata di Semestene verso Bonorva, fu sicuramente uno dei primi insediamenti della gente di Bonorva. Gli abitanti vi rimasero però solo una trentina d’anni, dal momento che a causa dell’insalubrità del posto lo abbandonarono per sistemarsi più a valle dove, attorno ad una chiesetta rurale sorsero le prime case del nuovo centro abitato. A ricordo sono rimasti alcuni ruderi delle abitazioni, le mura diroccate, segnalate fin dall’Ottocento da Vittorio Angius e Alberto La Marmora e da essi erroneamente attribuite all’Età Romana, e alcune arcate della cappella dedicata al Santo.

 

Bibliografia

  • BARRECA F., Bonorva (Sassari), località San Simeone, in I sardi: la Sardegna dal Paleolitico all’Età Romana, Milano 1984, pp. 267-268.
  • DERIU G., L'insediamento umano medievale nella Curatoria di Costa de Addes, Sassari 2000, pp. 36-40.
  • FLORIS F. (a cura di), La Grande Enciclopedia della Sardegna, II, Sassari 2007, p. 21.
  • LILLIU G., L’Architettura Nuragica, in Atti del XIII Congresso di Storia dell'Architettura del Centro di Studi per la Storia dell'Architettura, Roma 1966, pp. 17-92.
  • SECHI M., Viabilità e dinamiche insediative in età romana nel territorio di Bonorva, in Studi sul paesaggio della Sardegna romana (a cura di G. PIANU, N. CANU), Mores 2011, pp. 83-103.
  • TARAMELLI A., Fortezze, Recinti, Fonti sacre e Necropoli preromane nell’Agro di Bonorva (Prov. di Sassari), con rilievi e disegni del Prof. Francesco Giarrizzo, in Monumenti Antichi dei Lincei, XXV, 1919, coll. 765-904.

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