Tra gli elementi di cultura materiale recuperati nella tomba dei giganti di Thomes si segnala un oggetto in pietra frammentario (dimensioni: 7,5x4,4 cm), di forma indefinibile, forse una placchetta quadrangolare, costituito da due parti dritte combacianti tra loro (fig. 1).

Fig. 1 - Oggetto litico decorato da Thomes (da MORAVETTI 1980, tav. XXXII.9)

Il pezzo è caratterizzato da una decorazione incisa realizzata con un punzone, formata da un motivo a cerchielli con punto centrale, detto anche “a occhi di dado”.
La decorazione a “occhi di dado” è molto diffusa in Sardegna sia in ambito preistorico-protostorico che medioevale, frequente su oggetti in osso, in pietra, in ceramica, in bronzo, il cui uso si è prolungato per un lungo arco di tempo, e in ambiti culturali diversi, compreso tra gli inizi del II millennio a.C. e il VI-VII secolo d.C.

Fig. 2 - Brassard (placca per bracciale di arciere) con custodia in osso decorata ad “occhi di dado”, dalla Domus XIII della necropoli ipogeica di Anghelu Ruju-Alghero (da Lilliu 1999, fig. 173, p. 141).

Fig. 3 - Lucerna cuoriforme dal complesso nuragico Su Nuraxi-Barumini datata al IX-VIII secolo a.C. con decorazione a cerchielli a “occhi di dado” (da Bagella 2014, p. 261).

Fig. 4 - Pettine in osso da Santa Filitica
(da Rovina, Garau, Mameli, Wilkens, fig. 13.7, p. 264).

Il reperto è esposto al Museo Civico Archeologico di Dorgali.