Ubaldo II Visconti
Ubaldo II Visconti è il personaggio storico che la tradizione avvicina maggiormente al Palazzo di Baldu, dal quale prenderebbe il nome: egli aveva la sua dimora ufficiale nel palazzo giudicale di Civita (attuale Olbia), mentre i castelli di Baldu (fig. 1), di Balaiana (Luogosanto) e di Monteacuto (Berchidda) erano le sue residenze estive.
Egli nacque da Lamberto Visconti di Eldizio e Elena de Lacon, giudicessa regnante di Gallura, prima donna a governare un regno sardo per diritto di nascita.
Ubaldo II nel 1219 sposò Adelasia, figlia del giudice Mariano II di Torres, nella basilica della Santissima Trinità di Saccargia (fig. 2), unendo così il giudicato di Gallura a quello di Torres.
Egli salì al trono nel 1226 circa, alla morte del padre e nel 1236 sua moglie Adelasia ereditò il titolo di giudicessa di Torres, seppur ancora informalmente.
Nel 1237, il pontefice Gregorio IX richiese formali atti di vassallaggio dei giudici: il 3 marzo nel palazzo di Ardara (fig. 3), Adelasia prestò il giuramento di fedeltà alla Santa Sede per il giudicato di Torres e degli altri suoi beni in Sardegna, in Corsica, a Pisa e a Massa, formalizzando l’investitura l’8 aprile 1237. Il consorte sottoscrisse l’atto solo per il giudicato di Torres, ma non per quello di Gallura, confermando l’autorità del vescovo di Pisa.
Il 27 gennaio 1238 nel monastero di San Pietro di Silki (fig. 4), Ubaldo Visconti scrisse il suo testamento in cui espresse la volontà di lasciare il suo dominio gallurese e i diritti sull’Arborea al cugino Giovanni Visconti. Morì nello stesso anno e secondo la tradizione, fu sepolto nella cripta della basilica di Nostra Signora di Luogosanto, dove già riposava la madre.
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