Schede di dettaglio

I Catalano-Aragonesi in Sardegna

La villa di Sent Steva, legata secondo le ipotesi al Palazzo di Baldu, era certamente attiva quando la Sardegna si trovava già sotto il dominio catalano-aragonese: il centro è menzionato da un censimento delle rendite pagate da tutte le ville possedute nell’Isola dalla Corona di Aragona (fig. 1) alla data della compilazione, affinché si comprendesse la capacità contributiva di tutti i possedimenti.

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Fig. 1 - L’espansione della Corona d’Aragona (da http://ifc.dpz.es/webs/ubieto/fichasubieto/58.html).

L’Isola venne concessa in feudo al sovrano d'Aragona Giacomo II, da parte del papa Bonifacio VIII nel 1297, all’interno del "Regno di Sardegna e Corsica" (fig. 2), ma l’arrivo dei soldati iberici in terra sarda non si ebbe prima del 1323, anno in cui il principe Alfonso e le sue truppe sbarcarono nel Golfo di Palma del Sulcis.

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Fig. 2 - Bolla di infeudazione del 4 aprile 1297: il papa Bonifacio VIII infeuda il Regno di Sardegna e Corsica a Giacomo II d’Aragona (ASV, A. a., arm. I-XVIII, 446).

La conquista avvenne gradualmente: l’anno successivo venne presa Villa di Chiesa - l’attuale Iglesias - e il territorio gallurese; nel 1326, dopo svariati scontri, riuscirono ad ottenere anche Cagliari.

Con il governo Aragonese, la Sardegna mutò il proprio assetto amministrativo, che comportò l’introduzione di un vero e proprio feudalesimo, per mezzo del quale i nobili catalani vennero ripagati con possedimenti terrieri e la rese parte di una confederazione di stati che comprendeva il Regno d'Aragona e la Contea di Barcellona, i regni di Maiorca, Valencia, Napoli, Sicilia, Contea di Provenza, i ducati di Atene e di Neopatria (fig. 3).

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Fig. 3 - Stemmario di Gelre: stemmi degli stati che componevano la Corona d'Aragona (seconda metà del XIV secolo), (da https://it.wikipedia.org/wiki/Corona_d'Aragona#/media/File:Stemmi_degli_stati_della_Corona_d%27Aragona.jpg).

I centri isolani maggiori divennero città regie poiché direttamente sottoposte all'autorità centrale, ottenendo gli stessi privilegi di cui usufruiva Barcellona. Per più di un secolo, il giudicato di Arborea (sino al 1410) e le nobili famiglie genovesi e pisane già insediatesi prima della conquista ostacolarono il dominio iberico. 

Nel 1469 il sovrano Ferdinando II d’Aragona (1479-1516) sposò Isabella di Castiglia e dall’unione dei due Regni derivò, dieci anni dopo, la nascita di un grande stato europeo: la Corona di Spagna. L’istituzione di questa potenza determinò una serie di riforme istituzionali in tutte le terre che facevano capo al suo dominio e quindi anche in Sardegna.

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