Il Giudicato di Gallura
Il territorio di Luogosanto in Età Medievale rientrava nel Giudicato di Gallura, il quale si trova menzionato per la prima volta in una lettera inviata ai giudici di Torres, Arborea, Cagliari e Gallura (fig. 1) da Gregorio VII il 14 ottobre 1073.
I Giudicati erano dei veri e propri piccoli stati, dotati di una propria organizzazione e suddivisi in distretti minori, chiamati curatorìe. Tali circoscrizioni nel giudicato gallurese erano Taras, Viniola, Montanna, Balayana, Unali, Monte Carello, Geminis, Canhaim, Fundi de Monte, Posada e Galtellì (fig. 2).
Il territorio di tale Regno si estendeva oltre gli attuali confini della regione, da Nord a Sud da Valledoria a Codula di Luna, confinando a Ovest con il giudicato di Torres, a Est con il mar Tirreno e Sud con il giudicato di Cagliari.
Del giudicato gallurese (fig. 3) si hanno poche testimonianze: probabilmente era il meno esteso e meno abitato rispetto agli altri regni sardi. La sua popolazione era distribuita all’interno di centri abitati dislocati nell’area montuosa. La conclusione dell'autonomia del giudicato si fa coincidere con gli anni 1288-1298, dopo circa un secolo di relazioni politiche e commerciali con Pisa rafforzate dalle unioni matrimoniali attraverso le quali il Comune toscano ottenne il governo diretto sulla Gallura.
Con la morte di Nino Visconti (fig. 4), avvenuta nel 1296, terminò la storia del giudicato di Gallura. Dopo il 1297, a momenti alterni, Pisa e la Corona d’Aragona cercarono di mantenere o imporre il proprio predominio sull’Isola, sino a che alla fine del XIV secolo, si concluse la conquista della Sardegna da parte del Regno Aragonese.
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