La zona termale
Il castello di Monreale sorge nel territorio del comune di Sardara a circa 50 km a Nord di Cagliari (Sardegna meridionale), dove fu costruito nella seconda metà del XIII secolo per vigilare sul confine tra il regno d'Arborea e quello di Cagliari (fig. 1).
Nelle immediate vicinanze, ai piedi del colle su cui sorge la fortezza, sono presenti gli impianti termali di Santa Maria de is Acquas, costruiti nella zona delle antiche thermae, note con il nome di Aquae Neapolitanae o Aquae calidae Neapolitanae.
L’Itinerario Antonino di Tolomeo le colloca a breve distanza della via a Turre Karales, tra Othoca (Santa Giusta) e Karales (Cagliari).
In questo sito, durante l’Età Romana, venne edificato un grande complesso termale (fig. 2), di cui rimangono una vasca quadrata (9,5 metri di lato), interpretata come natatio, e un complesso termale minore riutilizzato nel Medioevo e in Età Moderna.
Quest’ultimo edificio è composto da un ampio ambiente rettangolare (A) con volta a botte, dotato al suo interno di due vaschette rettangolari e, sui lati Nord-Est e Nord-Ovest, di due piscine.
Il vano A si apre a Nord-Ovest su un altro ambiente rettangolare voltato a botte e absidato. Una porta sul lato Sud-Ovest dell’ambiente A consente di entrare in un deambulatorio e in un piccolo vano quadrato di cui non è chiara la funzione (figg. 3-4).
Lo stato degli edifici termali nel XIX secolo è documentato da un disegno pubblicato dal canonico G. Spano, dal quale, tuttavia, non si comprende quale tecnica edilizia vi fosse impiegata, ossia se si trattasse di opus vittatum semplice o mixtum (fig. 5).
Nel sito sono stati rinvenuti numerosi frammenti ceramici databili ad un arco temporale che va dal I secolo d.C. sino all’Età Medievale. Presso le terme sorge il santuario campestre dedicato a Santa Maria de is Acquas, realizzato nel XVIII secolo (fig. 6).
A circa 300 metri a Sud-Ovest della chiesa nel 1875 fu localizzata la necropoli del centro di Aquae Neapolitanae.