Topografia di Sant’Antioco
L’isola di Sant’Antioco si trova a Sud-Ovest della Sardegna e fa parte dell’arcipelago del Sulcis. L’isola ha una superficie di circa 88 chilometri quadrati e una lunghezza di circa 19 chilometri. Il territorio è costituito da rocce vulcaniche, per lo più basalti e trachiti, e da pietra calcarea ed è collegata all’Isola maggiore da un istmo, in parte naturale e in parte dovuto all’opera dell’uomo (fig. 1). I corsi d’acqua sono pochi e non molto ricchi d’acqua.
L’isola rappresenta un porto strategico di primaria importanza per tutta la regione del Sulcis-Iglesiente, ricca di minerali che venivano estratti per poi essere commerciati o lavorati sul posto (fig. 2). E proprio qui venne fondata la città di Sulky, nome che, secondo studi recenti, potrebbe essere preesistente all’arrivo dei navigatori fenici e, dunque, probabilmente di origine nuragica. Nell’area dell’antica città, infatti, si ergeva un nuraghe polilobato che controllava il territorio circostante.
Oltre al porto di Sulky c’è anche quello di Maladroxia, controllato da un altro nuraghe, lungo la costa orientale dell’isola, il cui nome deriva dal fenicio Malat Rosh, letteralmente “Rifugio del Capo”, approdo fondamentale per avere un sicuro accesso all’unica valle coltivabile della parte sud dell’isola, la valle di Cannai e all’insenatura dal nome assai significativo di Portu ‘e su Trigu “Porto del grano” (fig. 3) dominato da un altro nuraghe, il Grutti Acqua (fig. 4).
Fin dall’antichità sull’isola si praticava la pesca del tonno, forse introdotta dagli stessi Fenici.
Bibliografia
- P. BARTOLONI, Il museo archeologico comunale “F. Barreca” di Sant’Antioco, Sassari 2007
- G. LILLIU, Sardegna Nuragica, Nuoro 2006.
- C. TRONCHETTI, S. Antioco, Sassari 1989.