Stele con betilo
Le stele del tofet di Tharros, oltre trecento tra intere e frammentarie, pur presentando una documentazione iconografica piuttosto rozza ed elementare, offrono un panorama di raffigurazioni assai ampio.
L’assoluta maggioranza delle rappresentazioni è di carattere simbolico, e fra queste quella forse più attestata il betilo, il pilastro sacro, considerato sede della divinità (figg. 1-3).
La faccia principale della stele, definita specchio, raffigura schematicamente una piccola edicola sacra con il coronamento decorato a serpenti urei, i cobra sacri della religione egizia, a basso rilievo. All’interno dell’edicola si trova un idolo betilico, con la parte superiore rastremata.
La stele, sui due lati, mostra la prosecuzione dell’ideale tempietto con con due pilastri a rilievo.
Il coronamento di tipo egittizzante inquadra la stele nella Categoria II della classificazione Tore (fig. 4).
La datazione della stele si pone genericamente tra V e IV sec. a.C.
Bibliografia
- S. MOSCATI, M.L.UBERTI, Scavi al tophet di Tharros. I monumenti lapidei, Roma 1985
- S. MOSCATI, Le officine di Tharros (Studia Punica 2), Roma 1987
- G. TORE, Le stele puniche del tophet di Tharros (Sardegna). Nota preliminare, in Annali dell’Istituto Orientale di Napoli, 35, 1975, pp. 127-132.