Schede di dettaglio

La frequentazione antica del territorio di Carbonia

Non è facile sintetizzare in poche righe la storia antica di un territorio vasto e complesso come quello di Carbonia, che sin dai tempi antichi ha la sua ragion d’essere nel rapporto fra terra, mare e miniera.

I primi episodi accertati sono di età neolitica, con grotte e domus de janas (queste ultime presenti anche nell’attuale centro abitato, come la necropoli di Cannas di Sotto (fig. 4).

I materiali più antichi provengono dal riparo sotto roccia di Su Carroppu: si tratta di ceramica cardiale (il cardium è la conchiglia con il cui bordo si decorava a impressione la parete del vaso) e utensili in ossidiana databili entro il VI millennio a.C. (fig. 1-2). È molto importante la documentazione della grotta di Tanì.

 

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Figg. 1-2 - Ossidiana e ceramica cardiale da Su Carroppu (MARRAS 1998, figg. 4-5)

Altre grotte  sono documentate in  località Coderra, fra Carbonia e S. Giovanni Suergiu. La vasta diffusione delle domus de janas testimonia l’intensa presenza umana: di essa vi è traccia anche nell’insediamento  capannicolo  di  Barbusi. Di interesse archeologico sono inoltre le domus de janas di Monte Crobu (fig. 3) e la grotta CAI.

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Figg. 3-4 - Vaso a cestello dalla tomba I di Monte Crobu, in stile ‘Ozieri’ (MARRAS 1998, fig. 6 ); domus de janas della necropoli di Cannas di Sotto (CARBONIA 2008, p. 8).

Anche nel territorio di Sirai, successivamente occupato dal noto insediamento fenicio-punico, vi sono tracce neolitiche e dell’età del Rame: in specifico della cultura di Monte Claro, che conferma la sua attitudine all’occupazione di aree di altura.

Durante l’età nuragica il controllo del territorio e la gestione delle sue risorse si sviluppano progressivamente. Il bacino territoriale, densamente occupato, vede nel nuraghe Sirai l’episodio più interessante, con importanti fenomeni di integrazione nuragici e fenici.

Monte Sirai rappresenta - in stretto legame con il centro di Sulky - un punto chiave del territorio (fig. 5). La sua vicenda secolare va a spegnersi con la conquista romana della Sardegna, pur mantenendo, ancora in età tardo-repubblicana, interessanti episodi di persistenza.

La comprensione dell’età romana è fortemente condizionata dalla storia del controllo della città di Sulci e dei suoi nodi economici (ancora il grano e soprattutto la miniera). Le vicende del territorio di Carbonia ruotano ormai attorno a questo mutamento profondo, sempre più intenso e radicato in età imperiale.

 

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Fig. 5 - Città e territorio di Carbonia visti dal pianoro di Monte Sirai (foto Unicity S.p.A.).

Bibliografia

  • Gruppo locale di coordinamento Carbonia, Monumenti aperti, Carbonia.
  • M.L. FERRARESE CERUTI, O. FONZO, Nuovi elementi dalla grotta funeraria di Tanì (Carbonia), in SANTONI 1995, pp. 97-115.
  • L. MARRAS, Il Museo Archeologico di Carbonia, Sassari. 
  • C. PERRA, Museo archeologico Villa Sulcis: guida alle esposizioni, Carbonia. 
  • V. SANTONI (a cura di), Carbonia e il Sulcis. Archeologia e territorio, Oristano.
  • V. SANTONI (a cura di), Carbonia e il Sulcis. Archeologia e territorio, Oristano.
  • V. SANTONI, L. USAI, Domus de janas in località Cannas di Sotto (Carbonia), in SANTONI 1995, pp. 51-82.
  • C. TRONCHETTI, Le problematiche del territorio del Sulcis in età romana, in SANTONI 1995, pp. 263-275.

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