Mensole nel corpo cupolato
La chiesa di San Saturnino attualmente visibile è il risultato di numerose modifiche realizzate nel corso dei secoli: il primo impianto è riconducibile all'Età Bizantina, fra la seconda metà del VI e gli inizi del VII secolo; in epoca successiva, durante l'età giudicale, fu donata da Papa Urbano II, per volontà del giudice di Cagliari Costantino, ai monaci di San Vittore di Marsiglia i quali, tra il 1089 e il 1119, la ristrutturarono secondo modelli protoromanici.
Negli spigoli esterni del corpo cupolato della basilica si trovano quattro mensole in calcare (figg. 1-3), mentre altri tre elementi furono rinvenuti fuori contesto durante i restauri effettuati nel dopoguerra e oggi sono erratici nel sito. Sono decorate nello “sguscio” (cioè la superficie concava, il cui profilo è un settore circolare aggettante verso l’alto) con foglie d'acanto, mentre sulle altre facce, dritte, è presente talvolta un “clipeo” (decorazione simile ad un medaglione in rilievo) con croce greca o fiore a sei petali.
Queste mensole possono essere datate, pur con qualche dubbio, tra VI e VII secolo. Non è chiara la loro funzione, dato che restarono inutilizzate nella ristrutturazione vittorina; su di esse si impostavano in diagonale gli archi di cavalcamento fra le navatelle.
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VR