Occhiali
Un individuo sepolto nella tomba n. 28 della cripta di Sant’Eulalia continua a dimostrare dopo secoli il suo status di livello medio-alto per mezzo dei suoi occhiali da vista in metallo (fig. 1), rinvenuti durante lo scavo.
Tale oggetto personale si data al XVIII secolo in base ai confronti di esempi simili, tra cui un paio bronzei da Genova (fig. 2).
L’invenzione degli occhiali sembrerebbe essere avvenuta durante il XIII secolo da parte di Alessandro della Spina, frate Domenicano del Monastero di S. Caterina di Pisa ma il loro uso ebbe larga diffusione solo a partire dal XVII, periodo nel quale teorizzò sull’argomento anche l’astronomo e matematico tedesco Johannes Kepler (1571-1630), (fig. 3). La loro diffusione è documentata dai numerosi ritratti di personaggi storici del XVIII-XIX secolo, che recano gli occhiali (fig. 4).
Bibliografia
- I. DEL LUNGO, Le vicende di una impostura erudita, in Archivio storico italiano, LXXVIII, I, 1920, pp. 5-53.
- A. GARDINI, F. BENENTE, Archeologia postmedievale in Liguria, in Archeologia Medievale, 1, pp. 305-328.
- F. PINNA, Il corredo funerario nella Sardegna post-medievale: la cripta della chiesa di S. Eulalia a Cagliari, in S. LUSUARDI SIENA (a cura di), Fonti archeologiche e iconografiche per la storia e la cultura degli insediamenti nell'altomedioevo, in Atti delle giornate di studio (Milano-Vercelli, 21-22 marzo 2003) = Contributi di Archeologia, 3, Milano 2003, pp. 323-335.