Nella ricostruzione del popolamento delle campagne di Bonorva in Età Storica assumono grande rilevanza i resti di necropoli romane individuate nella piana di Santa Lucia, che attestano la frequentazione di un’area fertile e ricca di risorse idriche e, dunque, particolarmente favorevole all’insediamento umano, dove erano presenti insediamenti rurali (forse delle villae) e impianti termali. 

Nel 1881, nei pressi della chiesa di Santa Lucia furono distrutte alcune tombe di diversa tipologia, che facevano parte di un’area cimiteriale che si estendeva verso Sud-Est sino a Sant'Andrea Priu, dove alcune domus de janas preistoriche furono riutilizzate per deporre i defunti. 

In località Su Terranzu (fig. 1) vi era una necropoli costituita da tombe a fossa.

Fig. 1 - Il sito di Su Terranzu, Bonorva (da Sardegnageoportale; rielaborazione di M.G. Arru).

L’area funeraria è costituita da semplici fosse di varia forma e dimensione (circolare, quadrangolare e rettangolare) scavate artificialmente nella roccia, in cui veniva deposta l’urna contenenti le ceneri del defunto insieme al corredo contenente vasellame in ceramica di tipo diverso (brocchette, piatti, unguentari). Si tratta di sepolture povere, economicamente accessibili a tutti, motivo per cui erano anche le più diffuse (figg. 2-3).

Fig. 2 - Necropoli di Su Terranzu (foto del Museo Archeologico di Bonorva).

Fig. 3 - Necropoli di Su Terranzu (foto del Museo Archeologico di Bonorva).

All’esterno della tomba, sulla superficie del terreno, era posta una stele figurata funeraria ad incisione, un segnacolo utilizzato per indicare la posizione esatta della sepoltura, altrimenti non visibile. A Su Terranzu ne sono state recuperate due di Età Punico-Romana. Nella prima è riprodotta una figura umana che risulta fortemente influenzata da una tradizione iconografica punica (fig. 4); la seconda si conserva parzialmente e presenta una immagine simile (fig. 5).

Fig. 4 - Stele dalla necropoli di Su Terranzu. Museo Archeologico di Bonorva (foto di M.G. Arru).

Fig. 5 - Stele dalla necropoli di Su Terranzu. Museo Archeologico di Bonorva (foto di M.G. Arru).