I “colori della morte”: l’utilizzo dell’ocra rossa nei rituali funerari del Neolitico
L’ocra è un minerale terroso (varietà terrosa di ematite) usata per la preparazione di sostanze coloranti (fig. 1).
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Nell’ambito del rituale funerario di Li Muri, il rinvenimento di ciottoli con tracce di questa sostanza è un elemento riconducibile a pratiche rituali collegate alla polverizzazione dell’ocra rossa, di cui residuano le tracce d’uso, pigmento di intenso valore simbolico legato alla rigenerazione del defunto e al colore del sangue.
L’ocra rossa fu ritrovata anche nelle sepolture neolitiche della Sardegna e trova un preciso significato nei rituali funerari attestati ad esempio nelle tombe della necropoli ipogeica del Neolitico Medio (4800-4450 a. C., da analisi al C14 calibrato condotte sugli scheletri) di Cuccuru S’Arriu di Cabras: nella tomba n. 387 il defunto era adagiato in posizione fetale con la statuina posta nella mano destra; il corredo era disposto tutto attorno al corpo; all’interno di una ciotola furono rinvenute due conchiglie aperte incrostate di ocra rossa, le cui tracce erano presenti anche sullo scheletro e sul corredo (fig. 2).
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Pitture ottenute mediante l’impiego di ocra si conservano inoltre nelle pareti di numerose domus de janas della Sardegna (fig. 3).
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Bibliografia
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- ANTONA RUIU A., LO SCHIAVO F., PERRA M., I tumuli nella Sardegna preistorica e protostorica, in A. Naso (a cura di), Tumuli e sepolture monumentali nella protostoria europea, Atti del convegno internazionale, Celano 21-24 settembre 2000, RGZM-Tagungen, Band 5, Mainz 2011, pp. 237-258.
- ANTONA RUIU A., Arzachena. Pietre senza tempo, Sassari 2013, pp. 72-83.
- SANTONI V., Le tombe neolitiche di Cuccuru S’Arriu di Cabras, in Quaderni didattici della Soprintendenza Archeologica per le province di Cagliari e Oristano, 1, Cagliari 1988
- TANDA G., L'Arte delle domus de janas nelle immagini di Jngeborg Mangold, Sassari 1985, pp. 148-152.