I resti umani: “l’Etnia Ozieri”
Sulla base delle attuali conoscenze antropologiche, è noto che in Sardegna la morfologia umana paleosarda del Neolitico Recente (3500-2800 a.C.), meglio nota come "Etnia Ozieri", scaturisce dall’incontro tra due diverse razze umane proprie del Neolitico Antico Mediterraneo: danubiana e afro-mediterranea (fig. 1).
I tipi umani di Etnia Ozieri erano dolicomorfi, ossia con il cranio allungato, con spalle larghe, tronco lungo, di statura medio-bassa e arti superiori più sviluppati di quelli inferiori; le medesime caratteristiche antropomorfe si riscontrano del resto anche dai frammenti ceramici che riproducono stilizzati i tratti somatici delle genti Ozieri (fig. 2).
Della Cultura dei circoli megalitici non si possiedono resti scheletrici umani, ad eccezione degli scarsi resti ossei recuperati nel sito di Li Muri, troppo pochi per stabilire sia la razza umana che il numero degli individui deposti in ogni sepolcro, e dei due scheletri, uno di un bambino e uno di un adulto brachicefalo, ossia caratterizzato dal cranio corto e largo, ritrovati nella cista centrale della tomba a circolo di Li Muracci di San Pantaleo-Olbia (fig. 3).
Bibliografia
- ANTONA RUIU A., La necropoli di Li Muri, in ANTONA RUIU A., FERRARESE CERUTI M.L., Il nuraghe Albucciu e i monumenti di Arzachena, Guide e itinerari, 19, Sassari 1992, pp. 25-29.
- GERMANÀ F., L’uomo in Sardegna dal Paleolitico all’Età nuragica, Sassari 1995, pp. 50-80.
- SANNA E., Il popolamento della Sardegna e l’origine dei Sardi, Cagliari 2006, p. 49.