La capanna 135 ed il suo corredo
I più antichi riti di fondazione dell’abitato nuragico di Su Nuraxi sono documentati da un insieme di reperti ceramici a carattere sacro contenenti ceneri, carboni, resti di volatili, lepri, conigli e corna di cervo usati per offerte sacrificali rituali (fig. 1).
Il deposito è stato scoperto all'interno di otto pozzetti scavati nel banco roccioso naturale, messi in luce alla base del vano 135, che Giovanni Lilliu attribuì al Nuragico I Inferiore (Bronzo Finale 1150-1000 a.C.). Una delle strutture più importanti del villaggio nuragico risalente a questo periodo è proprio la capanna 135, scavata tra il 1954 e il 1971 (figg. 2, 3).
Si tratta di una struttura di forma sub rettangolare (5,90 x 2,40 m.), con ingresso aperto nel lato lungo orientale. La struttura (fig. 4), sulla base dei reperti rinvenuti è attribuita al Nuragico I Superiore (1000-900 a.C.).
Bibliografia
- LILLIU G., Il nuraghe di Barumini e la stratigrafia nuragica, in Studi Sardi, XII-XIII (1952-1954), Sassari 1955.
- LILLIU G., ZUCCA R., Su Nuraxi di Barumini, Sardegna archeologica, Guide e Itinerari, Sassari 1988.
- PAGLIETTI G., Modalità di aggregazione delle capanne circolari nel villaggio di Su Nuraxi di Barumini, in La preistoria e la protostoria della Sardegna, Atti della XLIV Riunione Scienti?ca, Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, vol. II, Firenze 2012, pp. 745-750.
- SANTONI V., Il nuraghe Su Nuraxi di Barumini, Guide e Studi, Quartu Sant’Elena 2001, pp. 69-81.