Schede di dettaglio

Il territorio di Dorgali in Età Medievale

Tra gli insediamenti storici noti del territorio dorgalese (fig. 1), al giorno d'oggi disabitati ed abbandonati, e perfino difficili da identificare, solo in parte superstiti, si ricordano Isarle, Nurule, Longe e la stessa Dorgali che fecero parte della curatoria di Galtellì e che a sua volta ricadeva nel Giudicato di Gallura.

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Fig. 1 - Atlante dell’isola di Sardegna, scala 1:50000, foglio XXV Dorgali, anno 1881 (da http://www.igmi.org/ancient/immagine.php?cod=28506).


Nel XIII secolo il territorio di Dorgali fu subordinato al  domino pisano fino allo  scontro con la Corona d’Aragona.
Le guerre avvenute nel Trecento causarono grandi difficoltà per la villa che, dopo lo divisione della Gallura per opera dei re spagnoli, passò sotto l’amministrazione del Giudicato d’Arborea. Il giudice Mariano IV intraprese una guerra contro gli invasori iberici, ma nel XV secolo i suoi successori furono sconfitti e anche Dorgali fu sottomessa ai feudatari scelti dai reali spagnoli.
Villa Dorguali non compare in nessuna documentazione di ambito anteriore al secolo XIV, anche se la presenza, nel sito urbano e nelle vicinanze, di numerosi edifici religiosi dedicati a santi propri del menologio orientale, presuppone l’esistenza dell’attuale centro abitato già in Età Bizantina. Ai primi del Trecento contava un numero approssimativo di 250-300 abitanti.

La villa medioevale di Isarle in Età Pisana (inizi del XIV secolo), includeva circa 60 abitanti e ad essa facevano riferimento le chiese di Santa Cristina ’e Isalle e San Giorgio, di cui sopravvivono modesti ruderi, unitamente a reperti attribuiti ad un antico abitato di Età Storica. Fu abbandonata o distrutta all’inizio del XV secolo. Della villa di Nurule residuano tracce di antico abitato di Età Romana e Medioevale. Del nucleo medioevale oggi sopravvive solo la chiesa di San Pietro. Nel secolo XV risulta già abbandonata. Tra i materiali ceramici medioevali restituiti dal territorio di Dorgali si menzionano quelli provenienti da Thomes, dal riparo di Rio Flumineddu, da Codula Fuili e dalle grotte Sirios e Sirieddos (figg. 2, 3).

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Fig. 2 - Materiali fittili dalla grotta di Sos Sirios (da Caprara 1980, tav. LXXII).
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Fig. 3 - Materiali fittili dalle grotta di Sos Sirios e Sos Sirieddos (da Caprara 1980, tav. LXXIV).



Bibliografia

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