Reperti

Anforotto

(V-VI d.C.)

Il mare di Arbatax ha restituito e continua a restituire numerose testimonianze del passato. Fra queste, le anfore rappresentano uno dei reperti che si recupera con maggiore frequenza.

Dal mare di Arbatax proviene un anforotto alto 47 cm, caratterizzato da un alto collo cilindrico e dotato di anse brevi che raccordano la sommità della spalla con la porzione inferiore del collo.

Altri anforotti uguali, provenienti verosimilmente dallo stesso relitto, ma recuperati in momenti diversi, sono conservati nel Museo di Villasimius. L’esemplare può essere confrontato con alcuni contenitori simili prodotti in Sicilia.

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Fig. 1 - Anforotto, dal mare di Arbatax (da Salvi et alii 2005, p. 89).
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Fig. 2 - Anforotto, Museo Archeologico di Villasimius (foto E. Atzeni).

Da un relitto islamico del X secolo d.C. rinvenuto nelle acque al largo di Cannes, a 58 m di profondità, proviene una grande quantità di ceramica, fra cui jarritas (fig. 3) che, per l’alto collo, ricordano l’anforotto in esame.

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Fig. 3 - Jarrita dal relitto di Bateguiér (da Sanna, Soro 2013, Tav. II, 4).

 

Bibliografia

  • M. BELTRAN LLORIS, Las anforas romanas en Espana, Zaragoza 1970, pag. 436, fig. 172, 3.
  • A. CARAVALE, I. TOFFOLETTI, Anfore antiche. Conoscerle e identificarle, Atripalda 1998, p. 128.
  • D. SALVI, P. BERNARDINI, M.R. MANUNTZA, G. GASPERETTI, (a cura di L. PUTZU, E. GAUDINA), Tesori riscoperti dalla terra e dal mare: la Guardia di Finanza in Sardegna, Cagliari 2005, p. 89.
  • I. SANNA, L. SORO, Nel mare della Sardegna centro meridionale tra 700 e 1100 d.C. Un contributo dalla ricerca archeologica subacquea, in Settecento-Millecento. Storia, archeologia e arte nei secoli bui del Mediterraneo. Atti del Convegno (Cagliari 17-19 ottobre 2012), II, pp. 761-798.  

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