Cippo
Nel territorio di Tortolì sono state individuate numerose tracce della frequentazione di epoca romana.
Nel 1976 nelle immediate vicinanze della chiesa campestre di S. Lussorio (fig. 1), in un terreno interessato da lavori di aratura, fu ritrovato un cippo cilindrico in granito grigio, frammentario nella parte inferiore e superiore (fig. 2).
Un'epigrafe incisa sulla sua superficie (figg. 3-4), databile al tardo periodo imperiale romano, attesta la presenza di (servi) vulgares, ossia contadini di rango servile che si occupavano del buon andamento dei praedia, cioè dei poderi di Età Romana. I vulgares del cippo di Tortolì erano, quindi, con probabilità, schiavi che costituivano manovalanza generica nell’ambito di un latifondo della zona.
Insieme al cippo furono ritrovati frammenti di tegole, di mattoni, un rocchio di colonna in granito e frammenti di orli di dolia (vasi di grandi dimensioni), che hanno fatto pensare ad un deposito di cereali. È dunque probabile che in quest’area fosse presente una fattoria con ambienti utilizzati come deposito di cereali, olio e vino. Non è al momento possibile capire che cosa si volesse segnalare con questo cippo: potrebbe essere pertinente ad una sepoltura, ad un confine, oppure ad un edificio.
Bibliografia
- A. MASTINO, Storia della Sardegna antica, Nuoro 2005.
- V. NONNIS, Tortolì, in Ogliastra. Antica Cultura-Nuova Provincia, Sestu-Bari Sardo 2005, pp. 143-153.
- A. MASTINO, P. RUGGERI, La romanizzazione dell’Ogliastra, in MELONI, NOCCO 2001, pp. 151-190.
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- P. MELONI, La Sardegna romana, Sassari 1991.
- R.J. ROWLAND, Ritrovamenti romani in Sardegna, Roma 1981.
- A. BONINU, Tortolì, località S. Lussorio (Nuoro), in Nuove testimonianze archeologiche della Sardegna centro-settentrionale, Sassari, 1976, pp. 105-106. ?