La biblioteca
Nel Medioevo ogni monastero possedeva al suo interno una biblioteca dotata di scriptorium, ambiente in cui le Sacre Scritture e i libri liturgici venivano ricopiati a mano (da qui il termine “amanuense”). Per quanto gli scavi archeologici ancora non abbiano dato conferme, si può ipotizzare che anche il monastero di S. Nicola avesse una biblioteca, dal momento che l’ordine camaldolese attribuiva grande importanza alla vita intellettuale.
Sembrerebbe plausibile immaginare anche l’esistenza di uno scriptorium poiché i Benedettini, padri spirituali dei Camaldolesi, erano maestri della pratica di ricopiatura (figg. 1-3). La scuola amanuense dell’eremo di Camaldoli (quartier generale dell’ordine) era tra le più prestigiose d’Europa.
Bibliografia
- E. BLASCO FERRER, Crestomazia sarda dei primi secoli, vol. 1, Officina linguistica, IV, 4, 2003, Nuoro, 2003.
- P. MERCI (a cura di), Il condaghe di San Nicola di Trullas, Nuoro 2001.
- A. PALA, Il documento di donazione della chiesa di San Nicola di Trullas (Semestene), in Medioevo: i committenti. Atti del Convegno internazionale di studi (Parma, 21-26 settembre 2010), pp. 329-338.
- A. PALA, Arredo liturgico medievale. La documentazione scritta e materiale in Sardegna fra IV e XIV secolo, Cagliari, 2011.
- A. PANDOLFI ET ALII, San Nicola di Trullas a Semestene. Chiesa e monastero, in Committenza, scelte insediative e organizzazione patrimoniale nel medioevo (De Re Monastica - I), Atti del Convegno di studio (Tergu, 15-17 settembre 2006), a cura di Letizia Pani Ermini, Spoleto, 2007, pp. 167-206.
- V. SCHIRRU, Le pergamene camaldolesi relative alla Sardegna nell'Archivio di Stato di Firenze, in Archivio storico sardo, vol. 40, 1999, pp. 9-223.