Reperti

Graffita arcaica

Nel complesso del Palazzo di Baldu sono stati rinvenuti svariati frammenti di graffita arcaica (fig. 1) databili tra la fine del XIII e la prima metà del XIV secolo.

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Fig. 1 - Luogosanto, Palazzo di Baldu: frammento di graffita arcaica savonese (foto di Unicity S.p.A.).
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Fig. 2 - Luogosanto, Palazzo di Baldu: frammenti di graffita arcaica savonese (foto di Unicity S.p.A.).

Tale ceramica era destinata all’utilizzo sulla mensa, venne prodotta in Italia centro-settentrionale a partire dall’ultimo quarto del XII secolo ed esportata in tutto il Mediterraneo: si caratterizza per la decorazione eseguita con la punta di uno strumento sul manufatto ancora crudo, rivestito da uno strato di engobbio chiaro su cui viene stesa la vetrina dopo la cottura. I manufatti potevano avere svariate forme e decorazioni, solitamente di colore giallo e verde (fig. 3, cfr. fig. 4).

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Fig. 3 - Luogosanto, Palazzo di Baldu: frammenti di ceramica graffita savonese con motivo a graticcio (foto di Unicity S.p.A).
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Fig. 4 - Sassari, Vicolo di Via Duomo: frammento di ceramica graffita savonese con motivo a graticcio (XIII secolo), (da Fiori 2013, p. 67, n. 3).


La ceramica graffita venne ripresa nell’Italia medioevale grazie alle importazioni di materiali analoghi prodotti in ambiente bizantino, attraverso i traffici commerciali di Pisa e Genova nel XII secolo. Nel XIII, gli artigiani, soprattutto nei centri liguri, fecero propria questa tecnica ed elaborarono motivi decorativi propri.

Bibliografia

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  • C. VARALDO, Ceramica medievale a Savona, in C. CHILOSI (a cura di), Ceramiche della tradizione ligure: thesaurus di opere dal Medio Evo al primo Novecento, Cinisello Balsamo 2011, pp. 27-30.

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