Schede di dettaglio

Il Museo Archeologico Villa Abbas

Il Civico Museo Archeologico Villa Abbas è ubicato a Sardara in piazza Libertà, di fronte alla chiesa parrocchiale dell'Assunta, ospitato in un palazzotto del centro storico che risale al primo decennio del XIX secolo (fig. 1).

L’edificio, utilizzato in passato come Municipio, caserma e scuola elementare, è stato completamente restaurato, su incarico del Comune, dagli architetti Roberto Badas e Francesco Falqui, per adattarlo alla nuova funzione di museo.

Dopo l’allestimento curato dalla Soprintendenza Archeologica per le Province di Cagliari e Oristano, l’inaugurazione è avvenuta il 16 aprile del 1997.

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Fig. 1 - L’edificio che ospita il Museo Archeologico Villa Abbas (da http://www.lanottedeimusei.it/wp-content/uploads/2014/05/museo.jpg).

L’esposizione museale occupa i due piani dell’edificio, dove in 8 sale e 27 vetrine sono presentati i materiali archeologici che provengono dal territorio di Sardara e dei Comuni limitrofi (fig. 2). Una prima sala, dedicata alla didattica, fornisce ai visitatori le principali nozioni sulle fasi cronologiche cha vanno dalla preistoria al tardo Medioevo e illustra le tecniche della lavorazione della pietra e della produzione della ceramica.

La seconda sala è dedicata ai reperti provenienti dall’area del tempio a pozzo e del villaggio nuragico di Sant'Anastasia, che prendono il nome dalla chiesa sorta in Età bizantina sulle strutture preistoriche.

 

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Fig. 2 - Una delle sale espositive (da http://www.provincia.mediocampidano.it/resources/cms/images/villaAbbas02_d0.jpg).

Nelle altre sale (III, IV e parte della V) sono esposti i corredi funerari provenienti dalla necropoli di Età romana di Terr'e Cresia (Sardara) databile ad un arco cronologico tra il I secolo a.C. e il III d.C. Inoltre, all’interno di pozzetti espositivi, sono state ricostruite alcune tombe ad incinerazione ed inumazione con lo scheletro degli inumati e i reperti ceramici, vitrei e metallici ad esse pertinenti (fig. 3).

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Fig. 3 - Pozzetto con la ricostruzione di una delle tombe a fossa di Terr’e Cresia (da http://www.provincia.mediocampidano.it/resources/cms/images/villaAbbas03_d0.jpg).

La seconda parte della V sala presenta i ritrovamenti più significativi del territorio urbano ed extraurbano di Sardara.

La VI sala ospita la sezione medievale ed è dedicata al complesso fortificato di Monreale, con l’esposizione di ceramiche (maioliche e graffite) e di reperti in legno, osso e metallo che testimoniano la vita nel castello. Sono state, inoltre, ricostruite le fasi della lavorazione dell’argilla per realizzare mattoni e tegole usati anche in alcune strutture del mastio (fig. 4).

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Fig. 4 - Ricostruzione di un'ipotetica area di produzione di materiali fittili (da http://www.provincia.mediocampidano.it/resources/cms/images/villaAbbas04_d0.jpg).

Le sale VII e VIII sono dedicate al territorio della XVIII Comunità Montana (Arbus, Gonnosfanadiga, Guspini, Pabillonis, San Gavino Monreale, Sardara, Vallermosa, Villacidro), alle testimonianze preistoriche di Padru Jossu (Sanluri), S. Antonio (Serrenti) e S. Sperate, e, in particolare, agli ex-voto fittili di epoca punica provenienti dall’antica Neapolis (Guspini).

Per consentire la fruizione del museo anche agli ipovedenti e ai non vedenti è stato predisposto un percorso tattile con una serie di riproduzioni delle ceramiche esposte nelle vetrine.

Bibliografia

  • D. COCCO, Il Civico Museo Archeologico Villa Abbas, in Archeologia a Sardara. Da Sant’Anastasia a Monreale, in Quaderni Didattici della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Cagliari e Oristano, 11, 2003, pp. 65-82.

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