Tegami
Durante l’Età Nuragica sul Monte Idda sorgeva un nuraghe con villaggio associato. Le ricerche archeologiche in questo insediamento, oggi quasi interamente distrutto, hanno permesso di recuperare abbondante materiale ceramico, il cui studio ha fornito elementi di datazione per il periodo compreso tra il XVI e il XIII secolo a.C.
I tegami sono dei contenitori in terracotta, di forma rotonda o allungata, con fondo piatto e pareti non molto alte, utilizzati per la cottura dei cibi (fig. 1).
La maggior parte dei reperti ritrovati durante le operazioni di scavo a Monte Idda appartengono a questa tipologia di manufatti (fig. 2). Si tratta di recipienti di forma generalmente troncoconica, con un diametro che va dai 12 ai 45 cm; solo pochi esemplari presentano un fondo indistinto. L’impasto è grossolano, con grandi inclusi calcarei e micacei e risulta molto poroso e friabile. In numerosi casi sono presenti prese o anse, del tipo a nastro o a sezione convessa, impostate in maniera poco accurata. Sulle superfici esterne spesso sono presenti delle impressioni vegetali, probabilmente lasciate dalla paglia su cui i recipienti ceramici venivano fatti asciugare.
La decorazione che caratterizza tali manufatti è stata effettuata utilizzando uno strumento a pettine, che veniva strisciato o impresso sulla superficie interna dei tegami, quasi sempre sul fondo. Un’ulteriore distinzione può essere fatta in base ai motivi decorativi: quello più frequente è un elemento a raggiera, a volte completato da motivi concentrici e linee intermedie a zigzag; compaiono anche delle metope, disposte a scacchiera, creando così un’alternanza di spazi vuoti e pieni, con prevalenza dei primi in alcuni casi. Infine, il motivo a zigzag può essere combinato anche con fasce circolari concentriche o essere leggermente impresso, ad imitazione della decorazioni dei vasi campaniformi (figg. 3-5). Attraverso confronti con contesti simili, è stato rilevato che questa classe ceramica è presente in numerosi contesti della Sardegna settentrionale, mentre è scarsamente attestata nella Sardegna meridionale, dove invece si hanno testimonianze frequenti di olle simili a quelle del nuraghe Monte Idda. Per questi materiali è stata proposta una datazione tra il XVII e il XIII secolo a.C., in una fase di passaggio tra la Cultura di Bonnanaro e la successiva Età Nuragica.
Bibliografia
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