Pitture nelle tombe puniche
Alcuni ipogei dell’antica necropoli punica di Sulky sono caratterizzati da decorazioni pittoriche. La pittura funeraria sarda è rimasta sostanzialmente ignorata fino alla scoperta, presso la necropoli di Tuvixeddu (CA), delle tombe denominate “del Sid” e “dell’Ureo” (fig. 1) che insieme a quelle della necropoli di Kerkouane (Gebel Mlezza), presso il Capo Bon (figg. 2a - b) rappresentano alcuni degli esempi più complessi e interessanti.
Si conoscono solo tre ipogei dell’antica Sulky in cui è testimoniato l’utilizzo della decorazione pittorica, ma quella di maggior interesse è la n. 7, databile alla seconda metà del V sec. a.C. Essa venne utilizzata per una sola inumazione ed è stata rinvenuta intatta; è caratterizzata dalla decorazione pittorica delle pareti, ma anche dall’altorilievo egittizzante che raffigura un personaggio maschile con barba e klaft, anch’esso dipinto (fig. 4). Le pareti sono dipinte con delle bande rosse orizzontali che inquadrano le otto nicchie e i contorni della falsa porta (figg. 5-6) e con il colore vengono resi i particolari distintivi al personaggio scolpito sul pilastro. Sulle pareti dell’ipogeo è utilizzato il colore rosso, mentre i particolari del personaggio egittizzante sono resi in rosso e in nero.
La tecnica utilizzata nella maggioranza delle pitture funerarie sarde, come nel caso di Sulky, è quella che vede il colore applicato direttamente sulla roccia, senza che questa abbia subìto particolari preparazioni, con la conseguenza che il pigmento segue tutte le irregolarità della roccia e ne subisce il degrado nel corso del tempo, infatti non è raro trovare lungo il perimetro delle tombe una polvere dello stesso colore delle decorazioni che mostra chiaramente lo sgretolamento delle superfici delle pareti, soprattutto quando queste, come a Sulky, sono fatte di rocce tenere come il tufo.
In qualche raro caso è attestata la presenza di intonaco come per la tomba “dell’Ureo” di Tuvixeddu, in cui viene utilizzato per decorare il fregio più complesso nella parte alta della camera. Come abbiamo visto in precedenza, la pittura tombale è generalmente monocroma, caratterizzata dal cosiddetto rosso funerario, ma sono attestati anche altri colori come il nero, l’azzurro e il giallo.
Fasce, bande e linee sono tra le decorazioni più frequenti. Altre tipologie, che allo stato attuale delle conoscenze non sono note presso la necropoli punica sulcitana, sono quelle che riproducono: elementi architettonici; elementi geometrici; simboli vari di carattere funerario e sacro, come Tanit o il disco solare e il crescente lunare, elementi vegetali e infine iconografie di personaggi umani e di animali.
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