Schede di dettaglio

Sant’Antioco in Età Prenuragica e Nuragica

Le prime tracce della presenza umana nell’isola di Sant’Antioco, stando ai risultati delle ricerche archeologiche, risalgono al Neolitico (5500-2500 a.C. circa), anche se in aree vicine sono state rinvenute tracce umane ben più antiche, datate al Paleolitico medio (120.000- 35.000 a.C. circa) o superiore (35.000-10.000 a.C.).
Lungo l’istmo che collega l’isola di Sant’Antioco alla terraferma sono visibili due menhir eretti durante il Neolitico Recente (3300- 2500 circa), chiamati tradizionalmente Su Para e Sa Mongia (cioè “il frate” e “la monaca”). Si narra infatti che fossero i corpi pietrificati di due religiosi innamorati, colti dalla maledizione divina che li avrebbe raggiunti durante la loro fuga (fig. 1).

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Fig. 1 - I menhir Su Para e Sa Mongia (da http://wikimapia.org/5049922/it/Menhir-di-Su-Para-e-Sa-Mongia#/photo/808318).


Sempre al Neolitico Recente (2500 a.C. circa) appartengono le Domus de Janas del Monte Is Baccas (fig. 2) e dei fondi di capanna rinvenuti in pieno centro città, nelle vicinanze del Forte Su Pisu, in quella stessa area dove verrà fondata la città fenicia.

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Fig. 2 - Una delle domus de janas del Monte Is Baccas (da http://www.comune.santantioco.ca.it/cms/images/phocagallery/Archeologia/Domus_de_Janas/Su_Monti_de_is_Baccas/thumbs/phoca_thumb_l_Domus%20de%20Janas%2017-4-2006%20001.jpg).


A partire dalla prima metà del II millennio a.C. l’isola fu abitata da popolazioni nuragiche, come testimonia la presenza di villaggi e di nuraghi. Tra questi, il più imponente dovette essere quello che sorgeva proprio al centro dell’attuale abitato, sulla cima del colle dove ora si trova il forte sabaudo.  Si trattava di un nuraghe di tipo complesso, formato cioè da una torre centrale, circondata da almeno altre tre torri collegate tra loro da una cortina muraria. Il nuraghe fu in attività, nella sua funzione primaria, tra il 1400 e il 1200 a.C., per poi essere utilizzato ancora fino ai primi anni dell’VIII sec. a.C. Con l’arrivo dei Fenici, sui suoi resti venne eretta una torre di età punica i cui ruderi vennero, a loro volta, parzialmente inglobati nelle strutture murarie del Forte Su Pisu durante il XVIII secolo della nostra era (fig. 3).

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Fig. 3 - Forte Su Pisu, sulla sommità del colle dell’abitato di Sant’Antioco (da http://www.panoramio.com/photo/35955372).

Vari altri resti di Età Nuragica sono sparsi nell’isola e tra essi due nuraghi di una certa importanza, inseriti sempre in zone strategiche del territorio, il Grutti Acqua, con relativo villaggio nuragico ed area sacra e il Corongiu Murvonis (fig. 5). Un altro interessante monumento che rimase in uso dal Bronzo Recente fino agli inizi dell’Età del Ferro (fine IX - inizi VIII sec. a.C.) è la tomba dei giganti di Niu 'e Su Crobu (fig.6).

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Fig. 4 - Particolare dei resti del nuraghe Grutti Acqua (da http://www.sant-antioco.it/Info%20Sant%27Antioco%20e%20Calasetta/Sant%27Antioco/Archeologia/Gruttiacqua/).
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Fig. 5 - I resti del nuraghe Corongiu Murvonis (da http://www.parcogeominerario.eu/index.php/sulcis/siti-culturali/nuraghe-corongiu-murvonis-santantioco?lang=it).
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Fig. 6 - Tomba dei giganti di Su Niu 'e Su Crobu (da http://www.parcogeominerario.eu/index.php/sulcis/siti-culturali/complesso-nuragico-di-grutti-acqua-santantioco?lang=it ).




Bibliografia

  • P. BARTOLONI, Il museo archeologico comunale “F. Barreca” di Sant’Antioco, Sassari 2007.
  • G. LILLIU, Preistoria e protostoria del Sulcis, in V. SANTONI (a cura di), Carbonia e il Sulcis. Archeologia e territorio, Oristano 1995.
  • C. TRONCHETTI, S. Antioco, Sassari 1989.

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