L’anfiteatro
Una piccola valle denominata "Apprezzau", poco distante a Sud dalla città romana custodisce i resti dell’anfiteatro di Fordongianus (figg. 1-2).
Gli scavi recenti hanno individuato due fasi di attività edilizia del monumento.
Nella prima, databile in età traianea (98-117 d.C.), l’anfiteatro è costituito da due terrapieni curvi e contrapposti, divisi in settori da muri in grandi blocchi di pietra; la base del podium prospiciente l’area è anch’essa in blocchi. All’esterno i terrapieni sono contenuti da una struttura scandita da pilastri in blocchi, con gli spazi intermedi tenuti da muri in opera cementizia rivestita in opus vittatum, cioè con un paramento in cui si alternano file di tufelli e file di mattoni.
Nella seconda fase di età severiana (193-211 d.C.), agli inizi del III sec. d.C., l’anfiteatro vede il suo primitivo prospetto rivestito da una galleria con fornici aperti; inoltre viene costruito un piccolo vano destinato ad un culto imprecisabile.
In Sardegna sono conosciuti pochi anfiteatri: Cagliari, Nora, Sant’Antioco, Tharros e Fordongianus. I resti più imponenti sono senza dubbio quelli dell’anfiteatro cagliaritano, di grandi dimensioni e ricavato nella roccia del colle di Buoncammino (figg. 3-4).
Bibliografia
- G. BACCO et alii, Structures amphitheatri. A proposito dell’anfiteatro di Forum Traiani (Sardinia), in L’Africa Romana XVIII, Roma 2010, pp. 1371-1459.
- A. R. GHIOTTO, L’architettura romana nelle città della Sardegna, Roma 2004, pp. 81-96.
- P. PALA, Documenti inediti di Doro Levi sull’anfiteatro di Cagliari, in AA.VV., Omaggio a Doro Levi (Quaderni della Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro n. 19) Sassari 1994, pp. 131-166.