Necropoli fenicia con tombe a fossa
La necropoli fenicia, databile fra la fine del VII e la metà inoltrata del VI secolo a.C., è il più antico dei cimiteri non indigeni documentati a Monte Sirai.
Prevale il rito della cremazione, o incinerazione, di cultura fenicia. È presente anche il rito dell’inumazione, che sembra indicare una provenienza e comunque una cultura più specificamente legata a Cartagine. Si tratta perciò di una necropoli che registra la fase fenicia e documenta quel nucleo cartaginese che diventerà prevalente conquistando, non senza un duro momento conflittuale, il precedente insediamento fenicio.
La necropoli si trova ad est delle tombe a camera (sepolcreto a carattere familiare che i cartaginesi sistemarono nei pressi dell’area delle tombe fenicie, in parte occupandola). Fra le diverse modalità funerarie la più diffusa è la cremazione sulla fossa, con preparazione di una catasta di legna e frasche per una pira funebre e successiva copertura dei resti combusti accompagnati dal corredo.
È di notevole interesse la presenza della tradizione indigena. Si propone, anche a Monte Sirai, come nel vicino nuraghe Sirai e in altri centri della Sardegna, l’integrazione fra gruppi di tradizione nuragica e le nuove genti fenicie.
Bibliografia
- P. BARTOLONI, La necropoli di Monte Sirai - I (Collezione di Studi Fenici, 41), Roma.
- P. BARTOLONI, Monte Sirai, Sassari.
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- M. GUIRGUIS, Monte Sirai 1963-2013 mezzo secolo di indagini archeologiche, Sassari.
- M. BOTTO, Fenici e indigeni nella necropoli arcaica di Monte Sirai: nuove evidenze, in Ana Margarida Arruda (Ed.), Fenícios e Púnicos, por terra e mar (Actas do VI Congresso Internacional de Estudos Fenícios e Púnicos, Volume 2), Lisboa, pp. 1132-1145.