Schede di dettaglio

Musei

La lunga storia degli scavi di Columbaris e dell’area di Cornus ha consentito il ritrovamento di numerosi e svariati materiali che sono andati a costituire collezioni sia private sia museali. Le attività di scavo, non sempre lecite, nelle aree delle necropoli di Corchinas, Filigarzu di Pittinuri, Fossigheddas di Pittinuri, Utturu 'e su Clericu di Pittinuri, Torre 'e su Puttu, S'Angrone e Su Copercu hanno riportato alla luce centinaia di esemplari vitrei tra cui urne cinerarie, balsamari, bicchieri, coppe e piatti. Tali reperti furono in parte acquistati dal Consiglio Provinciale di Cagliari per il museo cittadino, in parte confluirono nelle collezioni Pischedda, Gouin e Chessa, le quali poi vennero donate ai Musei di Cagliari, Sassari, Oristano, Bosa, Torino e Parigi. 

Un percorso analogo ebbero gli altri reperti che per buona parte si trovano nell’Antiquarium di Cuglieri, ubicato per lungo tempo presso i locali della Pro Loco e attualmente in fase di allestimento nell’ex Convento dei Cappuccini all’interno dello stesso paese (fig. 1). In esso sono raccolti numerosi frammenti architettonici, iscrizioni e molti dei reperti rinvenuti nell’area di Columbaris.

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Fig. 1 - Cuglieri: ex convento dei Cappuccini (da http://www.istitarch.org/node/7).

Nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari (fig. 2), ubicato nel quartiere storico di Castello all’interno della Cittadella dei Musei, è esposto un grande numero di reperti, tra i quali i vetri e il corredo della tomba 80 pertinente alla defunta Patriga, ritrovata nell’area cimiteriale orientale di Columbaris.

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Fig. 2 - Ingresso alla Cittadella dei Musei (da http://news.fidelityhouse.eu/viaggi/la-cittadella-dei-musei-a-cagliari-71333.html).

Il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico "G. A. Sanna" di Sassari (fig. 3) raccoglie svariati manufatti come lo specchio bronzeo con teca in sughero rinvenuti in località Sisiddo, gioielli e lucerne (fig. 4).

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Fig. 3 - La sede del Museo Nazionale G. A. Sanna di Sassari (da http://www.museosannasassari.beniculturali.it/index.php?it/85/la-sede).
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Fig. 4 - Lucerna a disco (III sec. d.C.), (foto di P. DESSÌ- RA_00002357/R.A.S.).

L’Antiquarium Arborense di Oristano, nato in seguito all’acquisizione di varie collezioni private (Pischedda, Busachi, Giallara, etc.), ospita alcune urne cinerarie provenienti dall’area cornuense, le iscrizioni funerarie di Limenius e Maximus, rinvenute nella basilica funeraria di Columbaris e la statua di loricato venuta in luce a Campu 'e Corra (fig. 5).

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Fig. 5 - Oristano, Antiquarium Arborense: vetrina con due torsi loricati (a sinistra da Forum Traiani, a destra da Cornus), (foto di C. Cocco).

Molti reperti andarono perduti, soprattutto quelli relativi agli scavi effettuati negli Anni Sessanta da Ovidio Addis; altri ancora sono custoditi nei magazzini dei suddetti musei.

Bibliografia

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