Pestello a forma di ariete
Dalla capanna vicina al tempio a megaron 1 (fig. 1) proviene un pestello a forma di ariete (fig. 2).
Si tratta di un oggetto realizzato in pietra, di forma assai raffinata e con superfici lisciate, un elemento legato alla sfera simbolica e cultuale nell’ambito delle credenze comunitarie della comunità nuragica che frequentava il santuario.
L’uso dei pestelli in pietra, di forma tendenzialmente ovale, associati a macine e macinelli, testimonia l’attività di macinazione dei cereali (fig. 3), ma non è escluso che questi stessi manufatti fossero adoperati anche per pestare sostanze minerali coloranti, secondo quanto supposto dall’archeologo Giovanni Ugas in relazione alle macine ritrovate nella capanna n. 46 del villaggio nuragico di Monte Zara (Monastir) (fig. 4).
Bibliografia
- FADDA M.A., Il villaggio santuario di S'Arcu 'e Is Forros, Sardegna archeologica. Guide e itinerari , 48, Sassari 2012, pp. 8-9.
- FADDA M.A., Villagrande Strisaili. Il santuario nuragico di S'Arcu 'e Is Forros e le insulae degli artigiani fusori, in Nel segno dell’acqua. Santuari e bronzi votivi della Sardegna nuragica, Sassari 2014, p. 203.
- MERELLA S., Pestello-scheda 21, in MORAVETTI A., ALBA L., FODDAI L. (a cura di), La Sardegna Nuragica. Storia e materiali, Sassari 2014, pag. 272.
- UGAS G., Torchio nuragico per il vino dall’edificio – laboratorio n. 46 di Monte Zara in Monastir, in Architettura arte e artigianato nel Mediterraneo dalla Preistoria all’Alto medioevo, Atti in Memoria di Giovanni Tore, Oristano 2002, pp.77-112.