I Giudicati
Il castello c.d. “della Fava” di Posada venne costruito nel XIII secolo al confine tra il regno di Gallura e quello d'Arborea per iniziativa della famiglia pisana dei Visconti. La fortezza, protagonista di complesse vicende storiche, fu controllata, alternativamente, sia dai sovrani di Gallura che da quelli dell'Arborea. Nel 1324 passò ai Catalano-Aragonesi e, dopo alcune parentesi durante le quali ritornò fra i possessi dell’Arborea, il castello e il paese di Posada ritornarono definitivamente in mano iberica nel 1409, per essere, poi, concessi in feudo nel 1431 alla famiglia Carroz ed elevati al rango di Baronia.
I quattro Giudicati sardi (fig. 1) di Cagliari, Arborea, Torres (o Logudoro) e Gallura erano dei regni indipendenti, che si formarono tra VIII e IX secolo come conseguenza dell'isolamento cui fu costretta l’isola in seguito all'espansione araba nel Mediterraneo.
Nell'VIII secolo la Sardegna faceva ancora parte dell'Impero Bizantino, ma già dalla fine del secolo precedente l’organizzazione imperiale era entrata in crisi e, nel contempo, iniziavano a manifestarsi le prime minacce arabe nei confronti delle
zone costiere delle isole del Mediterraneo. Non si conoscono con precisione i processi che portarono al progressivo isolamento della Sardegna, ma è certo che la crisi della presenza bizantina nel Mediterraneo centrale determinò un vuoto di potere esponendo
l’isola al pericolo dalle incursioni saracene.
Durante la dominazione bizantina l’isola era amministrata da un praeses che aveva cura delle questioni civili e da un dux, che era a capo dell'exercitus Sardiniae. Nell’VIII secolo la carica del praeses perse gran parte della sua autorità e molte delle sue funzioni furono assorbite da quella del dux, fino ad arrivare a concentrarsi in un'unica persona, lo iudex Sardiniae.
È probabile che nel IX secolo lo iudex Sardiniae abbia affidato ai suoi luogotenenti (lociservatores), perché lo affiancassero nell’amministrazione politico-militare, le quattro circoscrizioni territoriali (partes) più importanti dell'isola. Successivamente ciascuno di loro si nominò judex e il territorio sardo si ritrovò diviso in più unità autonome che presero la fisionomia di quattro regni indipendenti.
I Giudicati riaffiorano alla storia conosciuta dopo il Mille, già amministrativamente e socialmente organizzati. Ciascuno stato era detto in sardo Logu, con a capo un monarca chiamato judike. Uno degli aspetti più importanti dell’organizzazione giudicale è dato dalle curatorie chiamate partes: erano distretti amministrativi formati da un complesso di paesi o “ville” (biddas) dipendenti da un capoluogo di curatoria. Il curatore era nominato dal re a tempo determinato, regolava l’uso delle terre pubbliche, delle ville, predisponeva il servizio armato e presiedeva il tribunale. Ogni curatoria era autosufficiente e funzionale.
Il Giudicato di Cagliari (fig. 2) era il più grande (circa 6000 kmq) e il più ricco, la sua capitale era Santa Igia (fig. 4). Concluse la sua storia nel 1257. Il Giudicato d’Arborea (fig. 2) aveva una superficie di 4500 kmq, la sua capitale fu prima Tharros e, poi, Oristano. Fra i Giudicati fu quello ad avere la storia più lunga, cadde, infatti, nel 1410. Il Giudicato di Torres (o di Logudoro, fig. 3) ebbe come capitale prima Turris Libisonis, poi Sassari. Concluse la sua storia nel 1259. Il Giudicato di Gallura (fig. 3) ebbe come capitale Civita (Olbia) che cadde nel 1298.