Reperti

Bronzetti fenici

Si tratta di tre bronzetti importanti  per la storia della Sardegna, oltre che per il territorio di Sirai e del Sulcis: sono quelli rinvenuti  nell’area del ‘tempio di Astarte’ e del preesistente nuraghe, e uno straordinario manufatto proveniente da indagini svolte successivamente.

 

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Fig. 1 - Il "tempio di Astarte" (foto Unicity S.p.A.).

 

I bronzetti del personaggio che si prepara ad una libagione e della suonatrice di lira sono attribuiti a produzione locale fenicia per via della presenza di una brocca di tipo nuragico, che indica l’esistenza di incontri fra le due culture. L’associazione di musica e libagione (con suonatori e suonatrici di lira) è nota nelle iconografie del Vicino Oriente antico.

 

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Figg. 2-3 - Bronzetti fenici di Monte Sirai (MOSCATI 1988, p. 427).

 

È stato anche ipotizzato che i bronzi facessero parte di un contenitore decorato. La cronologia può risalire alla seconda metà dell’VIII secolo a.C. Un terzo bronzetto è stato rinvenuto in superficie, forse dalle discariche dei vecchi scavi alle pendici dell’altopiano. Si rifà ad esemplari orientali e ciprioti, come nei tipi dello ‘smiting god’ (la divinità che colpisce impugnando vari tipi di arma). La cronologia può essere più antica degli esemplari precedenti e risalire almeno al IX secolo a.C.

 

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Fig. 4 - Bronzetto da Monte Sirai tipo ‘smiting god’ (BERNARDINI, BOTTO 2011, fig. 8).

 

Bibliografia

  • P. BERNARDINI, M. BOTTO, I bronzi “fenici” della Penisola Italiana e della Sardegna, in RStudFen, 38, pp. 17-117.
  • M. GUIRGUIS, Monte Sirai 1963-2013 mezzo secolo di indagini archeologiche, Sassari.
  • S. MOSCATI (a cura di), I Fenici (Palazzo Grassi, Venezia. Catalogo della Mostra), Bompiani.

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