Reperti

Protome maschile barbata dal tempio di Astarte

Le protomi e le maschere raffiguranti un volto umano sono fra le terrecotte votive più interessanti del mondo fenicio e punico. Le teste sono rappresentate a volte in stile egiziano, a volte in stile greco. Si trovano generalmente nelle tombe, come oggetto del corredo del defunto e a sua protezione; raramente, come a Monte Sirai, provengono da santuari.

La bella protome maschile rinvenuta nel ‘tempio di Astarte’ (fig. 1) mostra un’ampia acconciatura nella quale i riccioli dei capelli sono resi con lo schema chiamato ‘a lumachella’ impressa (figg. 3-4).

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Fig. 1 - Protome maschile barbata (CIASCA 1988, p. 363).

Il tipo di barba della nostra protome ricorda quella di una statua scolpita sul pilastro di una tomba della vicina Sulci (fig. 2).

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Fig. 2 - Sulci. Personaggio scolpito su pilastro. Sepolcro n. 7 (BERNARDINI 2010, tav. I, 2).
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Figg. 3, 4 - Particolari della capigliatura ‘a lumachelle’. Monte Sirai; Tharros (BARRECA 1986, fig. 221)

La protome, molto simile ad esemplari conosciuti a Cartagine ed in Sicilia, risale ad un periodo compreso fra il VI ed il V secolo a.C.

Bibliografia

  • F. BARRECA, La civiltà fenicio-punica in Sardegna, Sassari.
  • P. BARTOLONI, Monte Sirai.
  • P. BERNARDINI, Aspetti dell’artigianato funerario punico di Sulky. Nuove evidenze, in M.MILANESE, P.RUGGERI, C.VISMARA (a cura di), I luoghi e le forme dei mestieri e della produzione nelle province africane. Atti del XVIII convegno di studio, Olbia, 11-14 dicembre 2008, pp. 1257-1266.
  • A. CIASCA, Le protomi e le maschere, in S. MOSCATI (a cura di), I Fenici (Palazzo Grassi, Catalogo della mostra), Milano, pp. 354-369.
  • M. G. AMADASI GUZZO, Monte Sirai - II. Rapporto preliminare della missione archeologica dell'Università di Roma e della Soprintendenza alle antichità di Cagliari (Studi Semitici, 14), Roma 1965.
  • S. MOSCATI, Artigianato a Monte Sirai (Studia Punica, 10), Roma.

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