Reperti

Statuetta femminile

Nel panorama della piccola scultura in terracotta del periodo punico arcaico hanno un posto di rilievo le statuette, modellate a matrice, di figure femminili con disco al petto (figg. 1-3).

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Fig. 1 - Statuetta di donna con disco al petto (Oristano, Antiquarium Arborense) (foto di Unicity S.p.A.)
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Fig. 2 - Statuetta di donna con disco al petto (Oristano, Antiquarium Arborense) (foto di Unicity S.p.A.)
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Fig. 3 - Statuetta di donna con disco al petto. Veduta posteriore (Oristano, Antiquarium Arborense) (foto di Unicity S.p.A.)

La donna ha il capo velato ed è avvolta in un pesante manto che forma tre rigide e schematiche pieghe verticali all’altezza delle gambe. Con la mano sinistra tiene sul petto un disco, sul quale poggia la mano destra.

La statuetta, realizzata a matrice con una sola faccia, era destinata unicamente ad una visione frontale e doveva essere appoggiata ad un supporto.

Questo tipo di iconografia è ampiamente diffuso in tutto il mondo punico di occidente, e Tharros ha restituito un diverso numero di statuette con caratteristiche simili, anche se non identiche (fig. 4).

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Fig. 4 - Statuetta di donna con disco al petto. Da Tharros, conservata al British Museum di Londra (da AA.VV. 2007, p. 354, n. 213.

È ancora aperta la discussione sull’identificazione della figura femminile rappresentata. L’incertezza verte sul riconoscerla come una sacerdotessa ovvero come una devota. In ogni caso ormai generalmente accettata è l’ipotesi che si tratti di una suonatrice di tamburello, superando la vecchia teoria che la identificava come una divinità che teneva il disco solare.

La cronologia di questa serie di statuette si pone tra la fine del VI e i decenni iniziali del V sec. a.C.

Bibliografia

  • A. M. BISI, Le terrecotte figurate, in S. MOSCATI (ed.), I Fenici, Milano 1988, pp.328-353
  • AA.VV., La Méditerranée des Phéniciens. De Tyr à Carthage, Paris 2007

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